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Jolly: 25 anni di attacchi pirateschi, incidenti e misteri

Dai pirati della Rubino al naufragio della Rosso (la nave dei veleni), fino agli ultimi incidenti della Grigio e della Verde
di Sebastiano Solano sabato 11 maggio 2013

2' di lettura

L'incidente di oggi a Genova della Jolly Nero è solo l'ultimo di una serie lunga 25 anni. Un vera e propria maledizione tra incidenti, sospetti e misteri che hanno segnato talmente in profondità le cronache italiane che nell'immaginario collettivo il nome Jolly legato alle navi rievoca brutti ricordi e associazioni.  L'attacco pirata - Nel 1987 la Jolly Rubino viene presa d'assalto dai Guardiani della rivoluzione iraniani. Un attacco piratesco in cui sono rimasti feriti feriti diversi menri dell'equipaggio. Passano quindici anni e sulla stessa nave, diretta in Sudafrica, divampa un incednio dal quale l'equipaggio viene tratto in salvi con gli elicotteri. Il container trasporta diversi generi di merce pericolose (vernici, additivi chimici, gomma). I danni ambientali sono incalcolabili: la nave si spiaggia sulla costa di un parco naturale e la compagnia dovrà sboprsare circa 7 milioni di dollari per conteenre i danni.  La nave dei veleni - Nel 2009 tocca alla Jolly Smeraldo che riesce a sfuggire per ben due volte dall'assalto dei pirati egiziani. La più nota nella memoria collettiva è però forse la Jolly Rosso, che si arenò nel 1990 nei pressi di Amantea, Cosenza. E' la cosiddetta nave dei veleni su cui sono state aperte e chiuse diverse indagini da diverse procure della Calabria, sopratttuo riguardo il contenuto della nave: secondo alcuni, conteneva rifiuti tossici. Una storia intricata e complessa su cui ancora indaga la magistratura e alla quale sono collegate l'omicidio di Ilaria Alpi, il traffico di rifiuti tossici in Africa e la criminalità organizzata.  Gli altri incidenti - A dicembre del 2010 è la Jolly Amaranto ad arenarsi improvvisamente sulla coste di Alessandria d'Egitto: prima dell'incidente, la nave era rimasta in balia delle onde per tre giorni e tre notti a causa di un'avaria dei motori.  L'11 agosto del 2011 toccò invece alla Jolly Grigio che in un drammatica collissione nel porto di Ischia affossò il peschereccio "Giovanni Padre". Il Secolo XIX ricorda poi un altro episodio: quello della Jolly Verde, fortunatamente senza conseguenze, ma che abbattè una gru alta 40 metri. L'incidente, per fortuna avvenne di notte: di giorno sarebbe stato un massacro.

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