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Mafia, il boss mette fine ad un adulterio: ne va dell'immagine dell'organizzazione

E' uno dei particolari che emerge dall'inchiesta Argo che ha decapitato la famiglia mafiosa di Bagheria. Gli avvertimenti all'uomo sarebbero stati verbali ma inquivocabili
di Sebastiano Solano sabato 11 maggio 2013

1' di lettura

  La famiglia prima di tutto. In questo caso, però, si parla di quella mafiosa di Bagheria sgominata nell'operazione Argo di questa notte dai Carabinieri. Uno dei particolari che emergono dall'indagine riguarda infatti gli avvertimenti, verbali ma inequivocabili, che uno degli esponenti del clan avrebbe fatto ad un uomo per mettere fine ad una relazione extra-coniugale con una donna. Motivo? L'adulterio avrebbe potuto compromettere la 'credibilità' dell'organizzazione.  Una questione di credibilità - Non è una battuta. La mafia, come ben sa chi vive al sud e chi la combatte, è un'istituzione bene radicata nel tessuto sociale del sud-Italia, del cui consenso (anche silente) ha bisogno per sopravvivere. Così, un tradimento, un adulterio, potrebbe avere serie ripercussioni sull'immagine dell'organizzazione, tali da alienarle parte del consenso di cui gode tra la popolazione. Lo spiega bene il procuratore aggiunto Leonardo Guenci che si è occupato dell'indagine: "La mafia - ha dichiarato - mantiene intatti gli schemi classici di controllo nonostante anni di lotte e di arresti". Un elemento di disordine - Questo episodio dimostra come Cosa nostra sia un’istituzione che serve a mettere ordine in tutti i settori. Non si occupa solo di estorsioni, di rapine, di droga o di influire sull'attività politica ma anche di inbterrompere una relazione sentimentale giudicata sconveniente". Insomma, un adulterio rappresenta un elemento di caos nell'ordine imposto da Cosa Nostra. Per questo va annullato.  

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