(Adnkronos) - Negli ultimissimi decenni pero' si e' assistito ad un progressivo ampliamento dell'areale che ha portato lo sciacallo dalle aree dove era gia' presente con popolazioni cospicue (soprattutto Bulgaria e Croazia) attraverso i paesi della ex-Yugoslavia in direzione nord-ovest sino alla Slovenia, all'Austria, alla Repubblica Ceca, alla Germania e all'Italia Nord orientale. Si ritiene sia stato favorito non poco dalla diminuzione della presenza del lupo registrata nel corso degli ultimi 150 anni. Questo fenomeno di espansione e di distribuzione della specie e' stato (ed e' tuttora, probabilmente) sottostimato in quanto la specie e' scarsamente conosciuta ed e' confondibile con altre specie di canidi selvatici e domestici. In realta' gia' nel 1984 un esemplare venne catturato a san Vito di Cadore (Belluno) dunque non lontano dai confini provinciali. Da allora le segnalazioni sono state pressoche' continue, soprattutto in Friuli Venezia Giulia, ma anche in provincia di Belluno, di Treviso e di Venezia. Nel 2009 un esemplare e' stato abbattuto, scambiato per una volpe, in val Pusteria (BZ): si e' trattato della prima segnalazione per la regione. I rilievi condotti negli ultimi anni evidenziano una situazione piu' consolidata, con nuclei riproduttivi presenti nell'Italia nord-orientale, certamente in Friuli Venezia Giulia dove e' stimata la presenza di almeno cinque di questi nuclei, e probabilmente anche in provincia di Belluno. (segue)