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Sarmi, Poste Italiane: "Pronti per la liberalizzazione"

Dall'1 gennaio 2011 nuovi "postini" privati. L'ad: "Sarà un vantaggio per tutti. E noi avremo un servizio più moderno"
di Giulio Bucchi venerdì 26 novembre 2010

2' di lettura

Il direttore di Libero Maurizio Belpietro a "La telefonata" di Canale 5 intervista Massimo Sarmi, amministratore delegato di Poste Italiane. Dottor Sarmi, dall'1 gennaio ci sarà una sorta di liberalizzazione. Sarà possibile utilizzare anche altre aziende private? "E' così. Di fatto, si potranno vedere postini diversi da Poste Italiane". In tutta Italia? "La concorrenza sceglierà le zone dove la consegna della corrispondenza è più frequente.  Poste Italiane, invece, continuerà a consegnare le lettere dappertutt". Gli italiani come faranno a scegliere? "Oggi sono pochi i grandi speditori. La posta è diventata prevalentemente  di natura commerciale. Di solito  una banca decide a chi affidare la corrispondenza, mentre chi riceve è passivo". Ci saranno uffici postali con altre insegne. Sono circa un centinaio i vettori che parteciperanno alla liberalizzazione. "La liberalizzazione in realtà è una terza tappa. La consegna delle raccomandate è già liberalizzata dall'1 gennaio 2006, con vettori e portalettere diversi da Poste Italiane". Sarmi, non è un po' troppo tranquillo? "Siamo preparati, sapremo aggiungere servizi nuovi e tecnologici. Il cliente, per esempio, potrà scegliere  l'ora a cui ricevere la corrispondenza. Presto i  postini saranno  equipaggiati in maniera telematica e potranno effettuare presso la casa del cliente delle  operazioni di pagamento. Di fatto, l'ufficio postale verrà a casa del cliente". Ma in alcuni giorni della settimana, come il sabato e la domenica, non si consegna la posta. Non sarebbe opportuno allargare l'offerta? "Il servizio in realtà si allarga e ci si avvicina ad un modello di sostenibilità economica.  Per questo, sabato e domenica il prezzo sarà diverso". Basta alzare le tariffe, dunque? "In un certo senso sì. Ma è una valutazione da concordare con il mittente". Le poste si occupano di telefonia, di banche del sud.E le lettere? "Rimane la più importante, ma cerchiamo di arricchirla a vantaggio degli interessati e della nostra azienda". E la Banca del Sud? Nasce? "Sì, siamo in perfetto orario con la tabella di marcia. Dall'inizio del prossimo anno nel Mezzogiorno, dove abbiamo quasi 6mila uffici postali, la nostra presenza darà subito vantaggi ad aziende e piccoli consumatori".

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