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Torino, gli antagonisti non mollano. Occupata la facoltà di matematica

Dopo i cortei di ieri e i disordini a Milano e Palermo, continua la protesta nel capoluogo piemontese
di Eleonora Crisafulli domenica 21 novembre 2010

2' di lettura

Gli antagonisti di Torino non mollano: l'occupazione della storica sede della Facoltà di Matematica, Palazzo Campana, continuerà anche oggi. La sede, dove nel novembre del '68 prese piede il movimento studentesco del capoluogo piemontese, è stata occupata mercoledì, al termine dei cortei di protesta contro la riforma della scuola firmata dal ministro Maria Stella Gelmini. Ma a Torino continua l'occupazione anche di altri istituti superiori, tra i quali i licei classici Cavour e D'Azeglio, e lo scientifico Gobetti. Le proteste di mercoledì - Gli studenti sono scesi in piazza contro la riforma Gelmini. Cortei sono stati organizzati in tutta Italia, da Milano a Palermo, per la Giornata internazionale del diritto allo studio. Insieme agli studenti in qualche città manifestano anche docenti e genitori. A Roma sono stati occupati i licei Virgilio e Visconti. E il doppio corteo, composto da studenti delle superiori e universitari, che approderà a piazza Navona, potrebbe prendere possesso anche di altri istituti. Al circolo didattico Montessori, la scuola primaria in via di Santa Maria Goretti, è prevista un’assemblea permanente, costituita da genitori, insegnanti e personale non docente, che dovrebbe sfociare in occupazione, "per denunciare - spiegano gli organizzatori - le gravissime difficoltà in cui si sta dibattendo la scuola pubblica a causa dei tagli imposti dai ministri Gelmini e Tremonti, con la conseguente impossibilità di assicurare ai bambini un percorso didattico di qualità".  Disordini a Milano e Palermo - La protesta non sempre è pacifica. Danni alle vetrine e agli edifici si sono registrati nel capoluogo lombardo. Un manifestante con il volto coperto da un cappuccio ha colpito due volte il vetro della Banca Fideuram di corso di Porta Romana con una mazza al passaggio del corteo per il "No Gelmini Day". Il giovane è stato visto da quattro clienti che si sono chiusi riparati nell’atrio d’entrata. A Palermo i liceali hanno lanciato uova contro il Banco di Sicilia, "per ribadire che questa crisi gli studenti non la vogliono pagare". Mentre gli universitari hanno fatto irruzione nella sede del rettorato: hanno invaso e bloccato il senato accademico per protestare contro il taglio del 90% delle borse di studio, contro la riforma Gelmini la cui discussione alla Camera è prevista per domani, e contro l'offerta formativa "scadente e rattoppata" varata per questo anno accademico dal rettore Roberto Lagalla.

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