È morto Sandro Curzi, a 78 anni, ed era una figura famigliare. Era lo zio comunista, ne abbiamo tutti e gli vogliamo bene, con la sua pipa e il suo sorriso. Alla radio la sua voce spiegava le cose tingendole di rosso, ma non rovesciava mai veleno sulle teste degli altri, rispettava tutti. I suoi interventi a Zapping di Aldo Forbice su Radio 1 anche nei momenti più aspri avevano il dono di riportare la pace. Stavolta non è un’ipocrisia il dispiacere di tutti per la morte di questo giornalista. Era un comunista, e lo sanno tutti, lo è stato fino all’ultimo, ma era uno strano comunista, di quelli che sarebbero finiti in Gulag dopo tre giorni di Unione Sovietica perché non avrebbero resistito a denunciare le vessazioni subite dai povericristi. Era una garanzia per tutti. Finché c’era lui in giro, non sarebbe passata un’ingiustizia con il suo timbro e il suo avallo. A costo di rompere con la sua tribù... Renato Farina su Libero di domenica