Il giallo di Lecce

Daniele De Santis ed Eleonora Manta, arrestato lo studente ex coinquilino: "Fascette, sevizie, premeditazione. Assassinio come rappresentazione"

"Nessun movente certo". Dietro l'arresto di Antonio De Marco, lo studente di scienza farmaceutiche accusato del brutale omicidio dell'arbitro di Lega Pro Daniele De Santis e della fidanzata Eleonora Manta, ci sarebbe un ultimo giallo. Perché li ha massacrati a pugnalate? Perché tanta ferocia? Il sospetto degli inquirenti, abbozzato dal procuratore capo di Lecce Leone De Castris, è inquietante. L'omicidio doveva essere "una rappresentazione per la comunità cittadina", una esecuzione quasi teatrale testimoniata, come spiegato dal magistrato, dal rinvenimento nell'appartamento della coppia di fascette stringi-tubo che sarebbero dovute servire per immobilizzare le vittime.

Probabilmente la situazione è degenerata, tra urla e vetri rotti, e il giovanissimo studente avrebbe deciso di uccidere Daniele ed Eleonoa e poi fuggire. Quasi certa però la "fortissima premeditazione", spiega ancora De Castris: l'assassino, ripreso dalle telecamere, è scappato coprendosi il capo con un cappuccio ed era a perfetta conoscenza della disposizione dei sistemi di sorveglianza del condominio, di cui aveva addirittura una mappa disegnata su un foglietto. A rendere ancora più allucinante il quadro, e vera chiave di volta del giallo, è il fatto che lo studente era stato coinquilino della coppia per qualche tempo. Questo legame potrebbe svelare perché il killer voleva seviziare le sue vittime ed "esporle" a tutta la città, in uno sconvolgente delirio di sangue.