Nel 2007, Garlasco, un tranquillo centro della Lomellina, fu scosso dall’omicidio di Chiara Poggi, una ragazza riservata, assassinata a martellate nella sua villetta. Secondo quanto riporta Repubblica, le indagini, riaperte anni dopo, si concentrano su un’ipotesi inquietante: Chiara potrebbe aver pagato con la vita il rifiuto di partecipare a situazioni a lei sgradite. Gli inquirenti sospettano che un segreto scomodo, emerso durante una discussione, abbia spinto qualcuno a un gesto estremo. Questo scenario, per ora solo una suggestione, guida la raccolta di nuovi campioni di Dna da persone vicine alla vittima, come le cugine gemelle Cappa, frequentatrici di feste e discoteche, e altri amici del giro di Alberto Stasi, il fidanzato condannato per il delitto.
Chiara, diversa dalle vivaci gemelle e dal mondo festaiolo di Garlasco, era una ragazza riservata, poco incline alle serate mondane. Le indagini esplorano la rete di relazioni che la circondava, un mosaico di giovani ambiziosi, nerd o “tranquilloni”, che si incrociavano tra Play Station, vacanze e discoteche. Gli inquirenti cercano di capire se, nei giorni precedenti l’omicidio, qualcosa abbia turbato l’equilibrio di quel gruppo, portando a un confronto fatale. Le comparazioni genetiche potrebbero chiarire se il rifiuto di Chiara, forse legato a un segreto da proteggere, abbia scatenato la violenza. Un passato che torna a bussare, lasciando aperte ferite e interrogativi.