Lotta al contagio

Coronavirus, Giuseppe Conte assediato: nuovo Dpcm, coprifuoco alle 18 in tutta Italia

Alessandro Gonzato

 La percentuale dei tamponi positivi al Covid è salita dell'1,1%: giovedì era del 9,44, ieri del 10,5. I nuovi casi sono 19.143 a fronte di 182.032 tamponi, mai così tanti analizzati in un solo giorno dall'inizio della pandemia. Il numero dei morti, 91, è sceso rispetto ai 136 delle 24 ore precedenti. I malati in terapia intensiva sono 1.049 (+57) e i ricoverati con sintomi 855. Il contagio cresce maggiormente in Lombardia (+4.916), Campania (+2.280) e Piemonte (2.032). 2.352 i guariti. Gli italiani positivi al virus sono 186.002, lo 0,31%. Conte, ieri, ha nuovamente allontanato l'ipotesi di un altro «lockdown generalizzato». «Va scongiurato», ha ribadito, «e per questo rimaniamo vigili e pronti a intervenire dove necessario. Forti dell'esperienza della scorsa primavera dobbiamo contenere il contagio puntando a evitare l'arresto dell'attività produttiva e lavorativa, la chiusura degli uffici pubblici e delle scuole».

 

 

 

Altro Dpcm - Il governo è pronto a un nuovo "dpcm": stando a quanto trapela da Palazzo Chigi potrebbe scattare un'ulteriore stretta per bar e ristoranti, la chiusura di palestre e piscine, e nei fine settimana dei centri commerciali. La linea più morbida salvaguardia in parte i negozi e fissa il coprifuoco alle 22 o alle 23. L'intervento più drastico, al momento considerato improbabile, consentirebbe di uscire di casa solo per lavoro e studio. Sennonché il governatore della Campania De Luca ha invocato il lockdown in tutto il Paese: «Siamo a un passo dalla tragedia. Facciamo quello che abbiamo fatto a marzo, chiudiamo 30-40 giorni. I dati attuali rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale. È necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali. La Campania si muoverà a brevissimo in questa direzione». Sulla Campania pesa il mancato adeguamento delle strutture ospedaliere: i posti in terapia intensiva sono 110 (ufficialmente ne vengono dichiarati 227) e 98 sono già occupati. I posti in degenza sono esauriti: 1.090 pazienti su 1.114 letti disponibili. Per il collega dell'Emilia Romagna Bonaccini «il Paese non reggerebbe un nuovo lockdown». In Veneto Zaia non ne vuole nemmeno sentir parlare. Il governatore pro tempore della Calabria, Spirlì, ha parlato di «allarmismi esasperati» e ha definito il lockdown una «misura eccessiva». In Calabria (dopo Lombardia, Lazio, Campania a cui da lunedì si aggiungeranno Piemonte e Sardegna) da mezzanotte scatterà il coprifuoco fino alle 5, la Regione ha vietato le visite nelle Rsa e ha sospeso le lezioni in presenza nelle scuole superiori. Come in Puglia, dove da lunedì il provvedimento riguarderà gli studenti degli ultimi 3 anni.

Appelli pressanti - Da Nord a Sud, a macchia di leopardo, i sindaci hanno vietato di stazionare in aree considerate punti di aggregazione: da Torino a Palermo, da Verona a Foggia. Intanto 100 scienziati e professori universitari hanno lanciato un appello al presidente della Repubblica e al premier chiedendo di «assumere provvedimenti stringenti e drastici nei prossimi 2 o 3 giorni». Anche parte della maggioranza pressa Conte per aumentare sensibilmente le restrizioni, ed è la posizione del ministro della Salute Speranza. Il ministro dell'Interno, Lamorgese, invece ha assicurato controlli rigorosi per evitare la chiusura totale, che «sarebbe un colpo durissimo all'economia e alla tenuta sociale del Paese».