CATEGORIE

Vaccino, perché l'Ema è un nemico in casa: i 900 dipendenti pagati dalle agenzie private

di Lorenzo Mottola domenica 28 febbraio 2021

3' di lettura

Per l'Europa il fallimento è diventato una prassi. Gli Stati Uniti hanno bruciato ancora i tecnici Ue nella corsa ai vaccini, questa volta sull'autorizzazione all'uso dell'antivirus della Johnson&Johnson. Parliamo del farmaco che tutti aspettavano, perché richiede una sola iniezione e si conserva anche a temperature normali. Gli esperti dell'americana Food&Drug administration venerdì notte hanno dato il via libera all'impiego con procedura d'emergenza. L'Unione temporeggia, se ne riparlerà a metà marzo. E per lo Sputnik forse si arriverà a maggio. Come mai? Semplice: da noi neanche esiste una procedura d'emergenza. L'Agenzia Europea del Farmaco, l'Ema, non lo prevede. Il ritardo è la regola, non l'eccezione. Così in pratica stiamo ripetendo gli errori dei mesi scorsi, quando Stati Uniti e Regno Unito ci avevano anticipato di settimane sui permessi per i prodotti di Pfizer, Moderna e AstraZeneca.

Le conseguenze si notano scrutando la classifica dei Paesi con più immunizzati, dove continuiamo a precipitare tallonati da nazioni del terzo mondo. La Johnson&Johnson ieri ha ringraziato la Casa Bianca e annunciato che spedirà i primi 20 milioni di fiale direttamente negli Usa. Noi attendiamo e ora ci toccherà andare a contrattare nella speranza che non si verifichino nuovi tagli alle quote che teoricamente spettano all'Europa. «Questa volta l'Ue non mandi un tirchio a trattare, quei vaccini ci servono», ha twittato Roberto Burioni. Bisognerà capire se non è già troppo tardi.

Vaccino, ne abbiamo pochi e non li usiamo: ecco quanti rimangono nei frigoriferi, il flop-Italia

La campagna di vaccinazione non decolla: dopo un inizio promettente, l’Italia è scivolata nelle graduatorie...

Dietro a queste scelte sui medicinali c'è ovviamente la politica. Jens Spahn, ministro federale alla Sanità del governo Merkel, già a dicembre aveva provato a mettere fretta alla commissione Ue, chiedendo di spiegare come mai i nostri tecnici non siano in grado di effettuare le analisi sui vaccini negli stessi tempi degli scienziati americani e inglesi. Ursula Von der Leyen aveva spiegato di voler agire con prudenza, di non voler lasciare argomenti ai no-vax conducendo tutto nella massima trasparenza. Ma davvero l'Ema dà queste garanzie di efficienza? In realtà si direbbe di no. Come raccontava Mario Giordano in uno suo libro-inchiesta (Sciacalli, virus, salute e soldi; Mondadori) il budget dell'agenzia, su un totale di 358 milioni di euro, è coperto per 307 milioni (84%) da contributi delle case farmaceutiche e appena per 51 milioni da fondi dell'Unione europea.

Insomma, a pagare i funzionari predisposti ai controlli sui farmaci (un carrozzone composto da 897 dipendenti e 36 amministratori) sono proprio le persone che questi dovrebbero controllare. Il risultato non può che essere patetico. Viste le cifre pagate, ovviamente le aziende hanno diritto a inviare alle riunioni dell'Ema un proprio avvocato. La legge prevede che le valutazioni sui nuovi prodotti debbano basarsi su tre parametri: sicurezza, efficacia, qualità. E su questo non ci sono dubbi. Il problema riguarda i doppioni. Se un farmaco è identico a uno già in commercio ha senso metterlo in commercio? Non chiedetelo all'Ema. Sempre Giordano aveva intervistato un ex membro dell'agenzia, che raccontava: «Alzavo la mano e chiedevo: siamo sicuri che questo nuovo farmaco sia necessario? Aggiunge qualcosa di nuovo? Cura meglio degli altri? Ogni volta l'avvocato delle aziende farmaceutiche, sempre presente alle sedute, mi bloccava: la legge non prevede questa valutazione». L'aveva sempre vinta.

Vaccino, il grafico della fondazione Gimbe: un gap impressionante tra dosi disponibili e somministrate

Del fatto che abbiamo pochi vaccini e neppure li usiamo ve ne abbiamo già dato conto. Insomma, contro il coronavi...

Tornando ai vaccini, oltre al Johnson&Johnson (che garantisce un'efficacia del 76% e una copertura completa per i casi più gravi) ora si porrà nuovamente il tema dello Sputnik. Qualche settimana fa l'Europa aveva accelerato sull'autorizzazione ma ora (dopo l'intervento di Biden) è arrivata una brusca frenata. Marco Cavaleri, responsabile vaccini dell'Ema, ha spiegato ieri che «il sito di produzione è extra europeo, dovremo verificare quindi che il vaccino venga prodotto secondo i nostri standard e a quel punto potremmo essere in grado di concludere, può anche essere ad aprile o maggio». Con tutta calma. L'Italia, tuttavia, ha un'alternativa: muoversi autonomamente e approvare l'utilizzo dell'antivirus russo tramite l'Aifa, agenzia italiana del farmaco. Il che ovviamente rappresenterebbe una sberla fenomenale alle istituzioni Ue.

D'altra parte una cosa a questo punto è chiara: a livello d'immagine l'Unione difficilmente si riprenderà dopo quanto successo in questa pandemia: «La gestione di tutta questa partita», dice l'eurodeputato Fdi Carlo Fidanza, «è stata fallimentare, Ursula Von der Leyen ha giocato la partita politica della vita e l'ha persa tra ritardi nelle autorizzazioni e contratti scritti male. Una débâcle». 

Sdeng Heather Parisi si scatena: "David Parenzo il vero fascista", il conduttore sbrocca

Gli zombie del Covid Speranza e le virostar ancora in guerra contro la libertà dei cittadini

Il virologo Fuoco di Sant'Antonio, Matteo Bassetti lancia l'allarme: "Boom di casi, vaccinatevi"

tag

Heather Parisi si scatena: "David Parenzo il vero fascista", il conduttore sbrocca

Speranza e le virostar ancora in guerra contro la libertà dei cittadini

Fuoco di Sant'Antonio, Matteo Bassetti lancia l'allarme: "Boom di casi, vaccinatevi"

Pregliasco, sasso contro il palco e accusa il governo? Ma... cosa si scopre poco dopo

Daniela Mastromattei

Sempio dai carabinieri per recuperare il cellulare

Una pura formalità. È solo un atto di routine, un passaggio obbligato, una questione di procedura quella c...
Claudia Osmetti

730 precompilato, Agenzia delle Entrate in tilt: cosa può succedere

Ore di caos e piccolo sollievo in arrivo per i contribuenti italiani: accessi a singhiozzo oggi per gli utenti sul sito ...

Vicenza, "chi merita più di morire": sondaggio-choc sulle ragazze uccise

Un sondaggio in un gruppo whatsapp di una scuola superiore di Bassano del Grappa (Vicenza) propone di "votare"...

Garlasco, "sarà acquisito il Dna delle gemelle Cappa"

Il dna delle gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine di Chiara Poggi, e quello dell'amico di Alberto Stasi, Marco Pan...