Illegalità

Rave a Viterbo, choc al supermercato: in otto si presentano completamente nudi

Otto uomini e donne che hanno partecipato al rave party nel Viterbese si sono staccati dal raduno abusivo per andare a fare compere completamente nudi in un supermercato di Manciano (in provincia di Grosseto). La gente ha protestato, anche per le attenzioni sul contenimento Covid e la presenza eventuale di minori. E' quanto denuncia l'assessore al turismo Valeria Bruni. L'incursione c'è stata nei giorni del Rave. "Il danno più grave che abbiamo avuto in questi giorni - dice Bruni - è quello di immagine verso i turisti e nei confronti dei nostri concittadini. In questi giorni ci sono state segnalate otto persone nude in un supermercato e la gente è molto arrabbiata per questa disparità di trattamento tra i partecipanti al Rave che hanno fatto ciò che volevano e i cittadini normali che devono rispettare le regole".

 

 

Del resto, al rave l'illegalità l'ha fatta da padrone. Il primo bilancio dei carabinieri di Grosseto parla di 400 persone controllate, duecento mezzi e due arresti. L'obiettivo dell'Arma è stato quello di controllare senza sosta e assicurare una presenza costante lungo le strade principali come nei piccoli centri abitati. L'attività di questi giorni ha coinvolto tutte le articolazioni dei carabinieri del Comando provinciale, anche quelle non direttamente interessate, e ha visto partecipare le altre forze dell'ordine e vari comandi di Polizia locale; circostanza che ha richiesto anche un non indifferente lavoro di coordinamento.

 

 

Tra i duecento identificati, una decina sono stati segnalati alla Prefettura come assuntori di sostanze stupefacenti. Nello specifico sono stati sequestrati circa 60 grammi tra hashish e cocaina. Due giovani residenti a Milano, invece, sono stati arrestati per oltraggio, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale: al rientro dal Rave del Viterbese si erano fermati da alcuni parenti nella zona dell'Amiata. L'intervento dei carabinieri è stato necessario perché  la ragazza era in stato di agitazione, ma nel tentativo di calmare gli animi due militari hanno riportato lesioni e ne avranno rispettivamente per 10 e 15 giorni. I due sono ora agli arresti domiciliari in Lombardia.