CATEGORIE

Lockdown soltanto per i no-vax, il dibattito: la scelta giusta per evitare nuove zone rosse?

di Alessandro Gonzato martedì 16 novembre 2021

3' di lettura

Ancora regioni gialle, arancioni e rosse? È una triste e concreta possibilità. Un maledetto déjàvu. Ma che le restrizioni, eventualmente, riguardino solo i no-vax. Che i vaccinati non debbano pagare per chi se n'è fregato della salute collettiva. Che il Natale (ma anche la Pasqua) sia libero per chi pur controvoglia e con legittime preoccupazioni ha seguito la scienza, non le scie chimiche. Libero la pensa così. E la pensa così anche Massimiliano Fedriga, governatore leghista del Friuli Venezia Giulia dove il Covid corre veloce soprattutto a causa delle manifestazioni No vax, la percentuale di tamponi molecolari positivi ha raggiunto l'11,2%, i pazienti in terapia intensiva sono 4 più di ieri (23 in totale), e la regione ha ormai numeri da zona gialla: «Non possiamo far pagare il prezzo di eventuali nuove chiusure ai vaccinati, a chi ha difeso se stesso e gli altri. Siamo a un passo dal cambio di colore», ha detto, «e questo è determinato dal numero di ricoveri anche in area medica, vicino al 15%. Andremo in zona gialla», di fatto ecco l'annuncio ancor prima del consueto punto del venerdì dell'Istituto superiore di Sanità, «ma per fortuna questo prevede misure molto contenute, mascherine all'aperto e massimo 4 persone al tavolo al ristorante, niente danni economici. Però il successivo passaggio in arancione sarebbe drammatico ed è una cosa che non possiamo e non dobbiamo permettere». Fedriga ha tuonato: «C'è qualcuno che facendo circolare molte menzogne allontana dalla vaccinazione una fascia di popolazione, minoritaria ma importante». In Friuli Venezia Giulia e in particolare a Trieste (dove alle ultime elezioni il partito no-vax ha preso il 5%) incide anche la vicinanza con la Slovenia: oltreconfine la percentuale di vaccinati è ferma al 54% (la media Ue è 63) e il tasso di positività al tampone molecolare è schizzato al 53%.

Covid, "passeremo in zona rossa": choc e incubo, la regione verso la resa. Caos anche in Friuli: stretta già da lunedì?

La situazione si fa più complessa di minuto in minuto. Torna l'incubo del lockdown, delle limitazioni, delle ...

SCENARIO

Fedriga è pure il presidente della Conferenza delle Regioni, quindi il suo è un messaggio diretto al governo. Entro due settimane, se l'aumento dei casi e delle ospedalizzazioni proseguisse così, finirebbero con tutta probabilità in giallo anche Liguria, Valle d'Aosta, Bolzano e il Veneto. Il cui governatore, Luca Zaia, è preoccupato «dall'incremento lento ma inesorabile dei contagi». «Se il virus non si ferma», ha affermato, «passeremo in zona gialla, arancione e rossa. La fortuna è che abbiamo le vaccinazioni: senza ci sarebbero circa 1.600 persone in ospedale anziché le 380 di oggi. E l'80% di chi oggi è in terapia intensiva non è vaccinato». Zaia è molto duro nei confronti dei no-vax, ma per ora sulla proposta di Fedriga è cauto: «Non credo che in Italia si possa introdurre una norma che preveda il lockdown per i non vaccinati. Ci sono problemi di costituzionalità, e come governatori abbiamo preteso regole comuni per evitare il "fai date". È il governo che deve dare, eventualmente, regole diverse». Il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini (Pd), è rimasto sul vago: «Non lo so, dovremmo discuterne».

Zone rosse e cambio di colore, ecco comuni e regioni a rischio: l'ultima stretta contro il Covid

I contagi da Covid tornano a crescere in Italia, per questo il governo sta pensando a delle soluzioni per evitare il peg...

Non l'ha escluso. Il governatore della Liguria Giovanni Toti (Cambiamo!-Coraggio Italia) ha aperto all'ipotesi di «ridurre la possibilità di accesso in alcuni luoghi a chi ha ottenuto il Green pass col tampone e non col vaccino». Un modello austriaco in forma ridotta, insomma. «Invito il governo a rifletterci seriamente». Toti non ha chiuso al "lockdown" per i non vaccinati, ma ha tenuto a precisare - ricalcando i dubbi di Zaia- che «non sarebbe semplice dal punto di vista legislativo e amministrativo». Da ieri, dicevamo, in Austria chi non è vaccinato non può più andare al ristorante, al bar, al cinema, in palestra. Può uscire di casa soltanto per andare al lavoro, per acquisti di prima necessità e per passeggiare. Il provvedimento riguarda circa 2 milioni di austriaci sui 9 complessivi. Regole ferree, dunque. Però il cancelliere Alexander Schallenberg si è nuovamente opposto al coprifuoco nel settore della ristorazione chiesto dal ministro della Salute Wolfgang Mueckstein. Poi un'altra rassicurazione: «Non ci saranno restrizioni nei confronti dei vaccinati». 

Giorgia Meloni contro il governo: "Parlano ancora di zona rossa, allora a cosa serve il Green pass?"

A che serve il Green pass se poi si può comunque tornare in zona rossa? E' la domanda che si è posta l...

tag
no vax
chiusure
zone rosse
lockdown

Clamoroso Covid, Roberto Speranza inchiodato dal suo ex consigliere: "Decideva tutto lui"

Polemiche inutili Il giusto "no" dell'Italia al piano pandemico dell'Oms

Senatore Pd Andrea Crisanti, assaltano la sua villa: chi c'è dietro

Ti potrebbero interessare

Covid, Roberto Speranza inchiodato dal suo ex consigliere: "Decideva tutto lui"

Massimo Sanvito

Il giusto "no" dell'Italia al piano pandemico dell'Oms

Giovanni Sallusti

Andrea Crisanti, assaltano la sua villa: chi c'è dietro

Viminale, dalle zone rosse espulsi 700 stranieri: il record a Milano, 447 cacciati

Enrico Paoli

Arriva “FachoRama”, il gioco che attacca la polizia

Ci mancava solo la rivisitazione antifa del gioco di carte delle sette famiglie. Il collettivo antifascista francese La ...
Mauro Zanon

Il nuovo segnale stradale: cosa indica il rombo bianco

Negli ultimi mesi, molti automobilisti in viaggio in Europa hanno incontrato un nuovo cartello stradale: uno sfondo blu ...

Pescara, non si fermano all'alt: fuga scellerata, finisce in dramma

Sabato mattina, intorno alle 8, sull'autostrada A14 si è verificato un inseguimento ad alta tensione culminat...

Garlasco, "cosa c'è nella telefonata al 118 per Chiara": clamoroso retroscena

La criminologa Roberta Bruzzone ha analizzato in dettaglio la telefonata di Alberto Stasi ai soccorsi il 13 agosto 2007,...