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Strage familiare a Sassuolo, l'sms choc del tunisino: "Fammi vedere i figli o ti ammazzo", poi la furia omicida

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"Se non mi fai vedere i bambini ricordati che ti ammazzo": questo l'sms choc che sarebbe arrivato ad Elisa Mulas due giorni prima che la furia omicida del compagno, il tunisino Nabil Dahari, spazzasse via tutta la sua famiglia. L'uomo, infatti, ha ucciso lei, la suocera e i due figli di 2 e 5 anni a coltellate, poi si è tolto la vita. Il killer avrebbe minacciato la donna inviandole un audio, che poi Elisa ha fatto ascoltare a una sua amica. 

 

 

 

"Si erano lasciati da due settimane  - ha raccontato l'amica - ma lei gli permetteva di vedere i figli con regolarità, anche se negli ultimi giorni lui aveva iniziato a minacciarla". Ecco perché poi lei aveva deciso di spostarsi dalla madre. E proprio lì, in via Manin, zona residenziale a pochi passi dal centro storico di Sassuolo, è avvenuta la strage. L'unica sopravvissuta è la figlia maggiore di Elisa, di 12 anni, avuta da un precedente matrimonio. L’allarme, infatti, è scattato proprio perché nessuno era andato a prendere la ragazza a scuola.

 

 

 

Raccapricciante la scena cui le forze dell'ordine hanno assistito, una volta arrivate sul posto. Adesso, inoltre, si scoprono alcuni messaggi di speranza che Elisa condivideva sui suoi social. Pensieri del tipo: "Pensavo che nella vita bisogna avere tanto coraggio e io ne ho da vendere e pensavo che ci vuole un pizzico di follia per non sprofondare nella noia, fate tutto quello che vi va di fare sempre". 

 

 

 

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