Che mazzata

Bar e ristoranti, scatta l'allarme: cosa ci aspetta in pochi giorni

Antonio Castro

Mazzata da 11 miliardi solo per le piccole e medie attività. La fiammata dei prezzi del gas sta ripercuotendosi proprio adesso con un micidiale effetto domino sui conti di attività e famiglie. A settembre quando in tutte le case arriveranno le temute bollette estive del quarto bimestre - c'è da aspettarsi un pianto generalizzato. A far di conto - proiettando i rincari delle materie prime sui costi delle forniture di bar, ristoranti, alberghi, piccole attività di prossimità - ci pensa Confesercenti che stima complessivamente un salasso di 11 miliardi.

«Senza un intervento immediato per attutire l'impatto degli aumenti di energia e gas», scandisce una nota dell'associazione di categoria, «le piccole imprese di turismo e terziario si troveranno a pagare nei prossimi 12 mesi una maxi-bolletta da 11 miliardi di euro, circa 8 miliardi in più rispetto ai 12 mesi precedenti. Una stangata insostenibile, che rischia di mettere fuori mercato 90mila attività». Ma se le piccole e medie attività con meno di 20 dipendenti soffrono non se la passeranno meglio neppure le famiglie italiane che rischiano una batosta micidiale. Rincaro che si somma agli aumenti generalizzati e diffusi degli ultimi mesi.
Il timore è che oltre ad un aumento dei costi possa innescarsi un effetto boomerang anche sui consumi. Contraendo così il giro di affari degli esercenti. «I rincari», è facile profeta Confesercenti, «avranno un effetto negativo anche sui consumi. Bollette e inflazione stanno spingendo le famiglie a ridistribuire il budget, in un quadro condizionato dall'aumento delle spese fisse».

SPESE PER LA CASA
Il problema è che la quota di spesa media mensile per casa e utenze (abitazione, acqua, elettricità e gas), è passata dal 37,4% del 2021 al 38% del 2022. Le associazioni dei consumatori hanno già fatto di conto e stimano rincari settembrini micidiali. Se è vero che il prezzo del gas al Ttf di Amsterdam è salito alle stelle (con fiammate oltre i 300 euro al megawattora), è inevitabile attendersi una mazzata. Un anno fa costava poco più di 25 euro. Gli aumenti del costo delle materie prime potrebbero tradursi in breve in un conto energetico salato da pagare per famiglie ed imprenditori. Il Codacons parla di «stangata» con una media di 711 euro di rincari a famiglia in arrivo in autunno a causa degli aumenti di prezzi e tariffe energetiche. Il calcolo proposto dall'associazione di tutela dei consumatori. Al rientro dalle vacanze, per riempire il frigorifero le famiglie andranno incontro ad incrementi medi dei prezzi del 10% su base annua. Mentre per fare il pieno all'automobile si trovano listini del gasolio più elevati del 16% rispetto allo scorso anno, con la benzina che costa il 6% in più.

BOLLETTE IN ARRIVO
Pesa poi la variabile bollette: ad ottobre Arera procederà all'aggiornamento periodico delle tariffe di luce e gas. Ipotizzando uno scenario ottimistico caratterizzato da un incremento delle tariffe ad ottobre del +15% per la luce e del +20% per il gas, la stangata complessiva sulla spesa energetica raggiungerebbe nel 2022 quota +965 euro a famiglia. Insomma, restando i redditi fermi da anni c'è poco da fare. Si taglia dove si può. E a farne le spese sono praticamente tutte le altre voci, con diminuzioni registrate da bevande, abbigliamento e calzature, comunicazione, ricreazione, spettacoli e cultura, persino spese per la salute. «Senza sostegni, il sistema delle piccole imprese rimarrà schiacciato dall'aumento di costi», commenta Patrizia De Luise, presidente nazionale di Confesercenti.

Fino ad ora il governo ha riservato uno sconto come credito di imposta solo per le utenze industriali sopra i 16,5 kW di potenza. «Occorre ampliarlo ed estenderlo anche alle piccole, prorogando gli interventi di sostegno almeno fino al 31 dicembre 2022», scandisce De Luise. Di certo è che a pagare la bolletta più salata saranno le imprese del comparto della ristorazione (+1.944 milioni). Per bar e le attività senza cucina l'aggravio potrebbe superare i 1.045 milioni. La richiesta al governo - che a settembre dovrebbe varare un ennesimo intervento d'urgenza da 8/9 miliardi per disinnescare l'emergenza energetica- è di introdurre «rateazioni più lunghe per spalmare nel tempo lo shock».