Il canonico

Vaticano, morto Monsignor Michele Basso: eredità milionaria

Una morte improvvisa e sconvolgente quella di Monsignor Michele Basso, canonico di San Pietro. Pare sia stato colpito da un attacco cardiaco mentre si trovava nel suo appartamento a ridosso della basilica vaticana. A ritrovarlo sarebbero stati alcuni prelati, insospettiti perché per tutto il giorno non aveva risposto al telefono. A quanto pare, avrebbe accusato malesseri e acciacchi legati all'età per diverso tempo. L'uomo, come riporta il Messaggero, lascia in eredità numerose opere d'arte avvolte dal mistero.

 

 

 

Si tratta di pezzi antichi su cui pesano forti sospetti, inchieste interne e imbarazzi da parte delle autorità vaticane. Il motivo? Ad oggi non si conosce ancora l'origine di questa eredità. La collezione Basso - come si legge sul Messaggero - sarebbe stata collocata in un locale sotto la Cupola: "Dentro si contano una settantina di pezzi tra materiale archeologico, statue in marmo e di legno, dipinti su tela, tavole incise su rame e schizzi su carta. Probabilmente il reperto più scottante tra tutti è una meravigliosa copia risalente agli inizi del Novecento del famosissimo Cratere di Eufronio, il cui originale etrusco è conservato nel Museo di Villa Giulia". Nel corso degli anni, comunque, monsignor Basso ha messo a tacere tutti ripetendo, a chi gli faceva domande sulla provenienza di quei beni, che tutto fosse regolare.

 

 

 

Le domande, però, restano. Si tratta di collezioni private ereditate da Basso? Oppure sono regolari acquisti fatti nel tempo? Altra ipotesi è che possa trattarsi di regali ricevuti da benefattori o di beni ecclesiastici mai catalogati. Della collezione farebbero parte sia tele autentiche sia alcuni falsi. Interpellato dal Messaggero negli anni scorsi, Michele Basso aveva spiegato: "Io ho donato tutto alla Fabbrica di San Pietro. Ora non sono più il proprietario. Non ne so più niente".