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Matrimonio senza sesso? "Cosa spetta alla moglie": sentenza clamorosa

di Giordano Tedoldi giovedì 16 febbraio 2023

3' di lettura

La Corte di Cassazione ha condannato un uomo a versare l’assegno di mantenimento alla ex moglie anche se, come ha ammesso durante il processo di primo grado, in dodici anni, tra due di fidanzamento e dieci di matrimonio, non c’è mai stato un rapporto sessuale. Lunghissime nozze bianche che se sono state ritenute una giusta causa per la dissoluzione del vincolo matrimoniale, non minano però, secondo i giudici della Suprema corte, il dovere dell’uomo di pagare alla ex coniuge il mantenimento mensile che, stabilito in prima istanza in una somma di 750 euro, ora verrà ricalcolato dalla Corte d’Appello. Questa stessa corte aveva respinto la liquidazione mensile sulla base del fatto che la donna, residente a Padova, aveva intrapreso un «legame stabile, con carattere di continuità, quanto meno dall’inizio del 2014, con altro uomo, indice di un progetto comune di vita, pur in assenza di convivenza di fatto tra i medesimi», giacché il nuovo amore della donna risiedeva invece a Bologna. In Cassazione i due ex coniugi si sono scontrati nuovamente, lei sostenendo che la sua nuova relazione non avesse il carattere di una convivenza more uxorio, e quindi non interrompesse i doveri di manten i m e n t o dell’ex marito, lui invece ha ritrattato la sua dichiarazione circa l’inesistenza dei rapporti sessuali, venendo però contraddetto dalla Cassazione che, su quel punto, ha ritenuto che già «fosse stato svolto un compiuto accertamento da parte dei giudici di merito, con esame analitico delle diverse risultanze testimoniali e documentali ed accertamento complesso e sufficientemente rigoroso».

COSTUMI
Insomma, lei, anche in ragione del fatto che «l’evoluzione dei costumi e delle abitudini di vita comporta la necessità, sempre più di frequente, che le persone, pur legate da stabili legami affettivi, abbiano i loro centri di interesse esistenziali e lavorativi in luoghi tra loro non vicini, anche considerata la maggiore emancipazione economica e lavorativa raggiunta dalla donna» non può dirsi ancora avviata in «un progetto di vita idoneo ad interrompere in modo definitivo il legame con la precedente esperienza di vita matrimoniale», il quale va accertato in modo «rigoroso», mentre lui, come del resto aveva dichiarato in primo grado, è il responsabile della fine del matrimonio, per via della «totale assenza di rapporti sessuali», accertata anche dalle «relazioni mediche» elaborate da due psichiatre.

Ora, dal punto di vista psicologico, sarebbe interessante conoscere il contenuto di queste relazioni, per capire cosa può spingere un uomo a fidanzarsi per due anni, e poi a sposarsi e a rimanere sposato per dieci anni senza mai approcciarsi sessualmente alla moglie, la quale, d’altronde, in parte e fino a un certo momento ha accettato questa condizione. La Cassazione sottolinea come la mancata consumazione sia annoverata dal diritto canonico tra le cause che definiscono la non validità del sacramento; in ambito civile, invece, il matrimonio resta valido, ma l’astensione prolungata dal sesso può essere giusto motivo di divorzio, in quanto «concorre a formare la presunzione alla mancanza di comunione spirituale e materiale tra i coniugi, che resta il fondamento individuante l'istituto matrimoniale».

MISTERO
Ma di là da tutto il ginepraio legale, e dal fatto che, dicono definitivamente i giudici, il casto ex marito dovrà pagare gli alimenti alla casta (evidentemente suo malgrado) ex moglie, nonostante questa abbia un nuovo amore in un’altra città, è il mistero della storia personale dei due protagonisti a intrigare: come sarà stato questo matrimonio di dieci anni in bianco? Come è stato il loro amore platonico? Avranno avuto anche bei momenti, se sono riusciti a restare uniti tanto a lungo – ben più di tanti matrimoni in cui la passionalità certo non manca. Un insieme di questioni paradossali che rende l’unione dei due molto peculiare, e in certo modo la Cassazione, rilevando che la donna non ha ancora un altro uomo col quale condivida le spese, e che dunque il suo ex deve continuare a versare il mantenimento, ribadisce che questo singolarissimo caso non è affatto risolto; che, insomma, se è difficile terminare un matrimonio consumato, è ancora più arduo archiviarne uno che non lo è stato mai.

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