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Trento, anarchico massacra un 16enne: "Tu, sporco fascista"

di Francesco Storace venerdì 24 marzo 2023

3' di lettura

Lo voleva ammazzare, quel ragazzino bollato come “fascista”. Non ci è riuscito, ma l’ha pestato pesantemente. Il fatto è avvenuto nei giorni scorsi, dopo la partita di calcio allo stadio ma la denuncia è stata presentata successivamente al referto che ha aggravato la prognosi per la vittima, portandola a 13 giorni. A Trento, un aggressore, presumibilmente anarchico, trentenne, si è scatenato contro il figliolo di un ex consigliere comunale di Alleanza nazionale in città, Emilio Giuliana, picchiandolo con brutalità. Stando a quanto riferiscono le località autorità di sicurezza, il picchiatore – a cui si risalirebbe dalla targa dell’auto di famiglia – ronzerebbe attorno ai gruppi anarchici di Rovereto, a loro volta in contatto con i compagni” di Bologna.

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Per gli inquirenti, l’agguato è avvenuto proprio per colpire il padre del giovane, che è uno storico esponente della Destra trentina. Mentre il ragazzo, P. G., non risulta impegnato in politica. Le indagini della Digos dovrebbero far luce rapidamente sui fatti. A sinistra tentano di tenere bassa l’attenzione su quanto accaduto. Anche per evitare di farsi ritorcere addosso le accuse contro la destra mosse per una rissa a Firenze. In questo caso, l’aggressore ha agito con una violenza inaudita, abbattendosi contro l’ignaro sedicenne a calci e pugni. Il ragazzo sarebbe stato sorpreso alle spalle in via lungadige Apuleio (all’altezza di una gelateria) mentre rientrava a casa, picchiato e apostrofato come “fascista”.


«TI AMMAZZO»
Nella denuncia il figlio di E. G. spiega alla procura che «un giovane con indosso una camicia bianca, di circa 30 anni, alto circa 1,75 di corporatura longilinea, con capelli cortissimi o forse rasati e con occhi probabilmente chiari, scendeva da una autovettura e che senza motivo gridava verso di me urlandomi: “sei uno skinhead...sei uno sporco fascista...sei un fascista di merda ...ti ammazzo...Trento è antifascista” e senza che potessi rispondere mi aggrediva violentemente afferrandomi il collo e spingendomi per farmi perdere l’equilibrio; dopodiché, senza soluzione di continuità, mi colpiva con numerosi pugni, molti dei quali venivano da me fortunatamente schivati e parati». Il ragazzo è stato colpito al viso più volte, e la sua fotografia purtroppo testimonia la violenta e vile aggressione.

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CENTRODESTRA CONDANNA
Dal centrodestra è arrivata solidarietà all’ex consigliere per l’agguato che ha colpito il figliolo. Alessandro Urzì, deputato di FdI, parla di «fatto gravissimo ed increscioso che impone una presa di posizione senza ombre da parte di tutte le forze politiche perché in Trentino non ci può essere spazio per la violenza fisica segnata da intolleranza ideologica ammantata da antifascismo di maniera a pugni e calci». Anche la Lega di Salvini, con il commissario del partito Diego Binelli, ha espresso «ferma condanna per il grave e ingiustificabile episodio. Ci aspettiamo che le forze dell’ordine facciano al più presto chiarezza su questa pagina vergognosa. Più volte la Lega ha chiesto al sindaco Ianeselli di installare un sistema di telecamere in città e nei parchi, ma il comune pare cieco e sordo in tema di sicurezza. Auspico che arrivi non solo unanime condanna di simili atti violenti, ma anche un momento di responsabilità da parte di tutti: sì alla critica, anche aspra, ma la violenza e le minacce sono inaccettabili».

Di fronte a tutto questo come si fa a non fare un paragone con quanto accaduto a Firenze? Lì la sinistra ha convocato un’adunata antifascista contro la violenza altrui, a Trento invece tentano di nascondere la polvere sotto il tappeto. Forse approfittano del fatto che proprio a Trento non c’era un video dell’aggressione, ma il colpevole probabilmente è già stato individuato anche grazie ad una testimonianza coraggiosa. Manca solo una preside che scriva una bella letterina per dire di smetterla con la violenza anche quando colpisce un giovane reo di avere un padre di destra. Siamo al solito doppiopesismo, in realtà.

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