Nel pavese

Pavia, prof in classe con questa maglietta: sfregio a Israele, scandalo a scuola

"From the river to the sea, Palestine will be free". Una frase diventata il simbolo delle manifestazioni pro Palestina e di quei gruppi di violenti e intolleranti che sistematicamente accusano e gridano all'illegittimità dello Stato di Israele. Una frase che, specie dopo gli attentati di Hamas del 7 ottobre, ha assunto significati sempre più antisemiti e incitanti all'odio. Ecco quindi che, a quanto successo in una scuola superiore nel pavese, vengo attribuiti connotati gravissimi. Perché la frase in questione era riportata su una maglietta. Ma non di un alunno, bensì di una professoressa. Un fatto già deplorevole di per sé vista la violenza racchiusa in quella frase, ma che assume una valenza ancora peggiori se si pensa al fatto che in una delle classi dell'insegnante era presente una ragazzina dalla doppia cittadinanza. Capendo immediatamente il significato e il contesto della frase, la studentessa ha riferito l'accaduto ai genitori.  

Il fatto, come riporta Il Giorno, è avvenuto lunedì 18 marzo e, immediatamente, la famiglia della ragazza ha deciso di rivolgersi alla scuola e alle istituzioni competenti. Sono state informate dell'accaduto la direzione scolastica, l’Ufficio scolastico provinciale, il Ministero dell’Istruzione e alcuni esponenti istituzionali della Comunità ebraica. Al momento la scuola non ha risposto. Niente scuse e nemmeno una risposta per fornire delle spiegazioni e spiegare la posizione della docente.

 

 

Visto l'immobilismo dell'istituto, la famiglia ha deciso di rivolgersi a un avvocato. La figlia, conscia degli orrori e dell'ondata di antisemitismo che sta attraversando il Paese, risulta essere molto turbata e spaventata; motivo per il quale l'obiettivo sarebbe allontanare la prof dalla classe. Andrea Cascio, legale a cui hanno deciso di appoggiarsi, ha spiegato: "La minore è rimasta turbata dal fatto che una componente del personale scolastico si sia presentata in classe durante l’ora di lezione, esibendo una maglietta con lo slogan usato da alcuni palestinesi per affermare che non accetteranno alcun compromesso con Israele e Israele sarà distrutto. Tale slogan, notoriamente, ha una valenza discriminatoria violenta nei confronti del popolo ebraico, invocando la scomparsa dello Stato di Israele".

A sollevare dubbi sul comportamento della professoressa anche altre famiglie, non strettamente di origine ebraica, di studenti che frequentano la scuola: "Non solo i genitori della minore che io assisto si sono risentiti anche altri non hanno gradito quello slogan, indipendentemente dalla fede religiosa e dalle proprie radici. Riteniamo che la scuola debba essere un luogo di formazione degli adulti di domani, in un mondo sempre più multiculturale, e che gli alunni minorenni a scuola non debbano mai essere esposti a slogan politici che inneggino all’odio tra i popoli, di qualsiasi slogan si tratti".

 

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