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Brescia, corpo decapitato nei boschi: chi ha scoperto il cadavere

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Raccapricciante ritrovamento nei boschi di Nave, in provincia di Brescia. Due cacciatori hanno avvistato, domenica scorsa, un corpo decapitato in evidente stato di decomposizione, con la testa ancora attaccata a un ramo con una corda. L'autopsia disposta sui resti aiuterà gli inquirenti a risalire all'identità dell'uomo e alle cause della morte. Al momento l'ipotesi più probabile secondo chi indaga è che si sia trattato di un suicidio, risalente forse allo scorso inverno. 

Uno dei due cacciatori che hanno trovato il cadavere, come si legge su Bresciaoggi e Giornale di Brescia, è Guido Azzani, l'uomo che quattro anni fa aveva ritrovato nei boschi dell'Altopiano di Cariadeghe i resti di Iuschra Gazi, la 12enne di origini bengalesi affetta da autismo che era scomparsa durante una gita il 19 luglio 2018. Intervistato dal Giornale di Brescia, Azzani ha raccontato di avere visto un sacchetto appeso a un albero mentre camminava nella zona di Pieve della Mitria a Nave e di essersi convinto che si trattasse di frumento per cinghiali. Poi, dopo essersi avvicinato, ha fatto la macabra scoperta. 

 

 

 

Quanto trovato, ha raccontato il cacciatore, lo ha scosso fortemente. Tanto che poi ha definito la scena "tremenda, ancora peggio rispetto a quanto avevo visto quattro anni fa quando mi ero imbattuto nel cranio di Iuschra. Quel giorno c’era il dolore perché avevo immaginato fosse della bambina che si era persa. In questo caso sono rimasto molto impressionato". Sulla coincidenza di un altro ritrovamento dopo quattro anni, invece, Azzani ha commentato: "Spero di non essere io a portare sfortuna. Due ritrovamenti di resti umani a quattro anni di distanza, sempre nella prima settimana di ottobre, possono bastare. Un drammatico scherzo del destino".

 

 

 

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