"Aperitivo? Meglio evitare, tanto lo sapete che non sono un tipo da movida": Alberto Stasi, condannato per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, lo ha detto a Repubblica nel primo giorno di semilibertà. Ad attenderlo fuori dal carcere di Bollate alcuni amici. "Qualche giorno fa mi ha fermato per strada un ragazzino. Mi fa: bella zio, lo sapevo che non c’entravi niente. Possiamo fare un selfie? Ora, capisco tutto, capisco la notorietà, ma meglio evitare. E per fortuna che tanti ragazzi di adesso non sanno cos’è successo diciott’anni fa e non conoscono il mio volto", ha aggiunto Stasi.
Uno dei suoi desideri al momento è visitare la Pinacoteca di Brera, mentre a Garlasco non ha intenzione di tornare: "Non posso, nonostante mia madre viva ancora lì. La incontro dai parenti, l’ho fatto quando ho avuto i permessi. E poi, dico la verità, non ho nemmeno tutto questo interesse a tornarci. Un po’ per quello che è successo, un po’ perché la mia vita e i miei interessi sono ormai tra Milano e l’hinterland, dove cercherò casa quando potrò".
La nuova condizione gli permette di uscire dal carcere la mattina, a un preciso orario indicato nelle prescrizioni, col rientro previsto in serata, dopo cena, sempre a un orario stabilito. Stasi, dunque, potrà restare fuori dal carcere per più di dodici ore in totale, sempre nel rispetto delle leggi vigenti. Inoltre, con la semilibertà, gli vengono restituiti anche i documenti, come la patente.