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Napoli, ristoratrice pro-Pal caccia via dal locale turisti israeliani: scoppia il caso

domenica 4 maggio 2025

3' di lettura

Diventa un caso, sui social, la lite tra due turisti israeliani e una ristoratrice napoletana aderente alla "campagna contro l'apartheid israeliano e il genocidio palestinese". I clienti hanno infatti denunciato di essere stati cacciati via dal locale, pubblicando un video da loro stessi girato che documenta un botta e risposta con Nives Monda, titolare della Taverna di Santa Chiara nel centro storico di Napoli. L'interessata replica, sempre via social, fornendo la sua versione: "Mi hanno attaccato con arroganza, accusandomi di antisemitismo, urlando e riprendendomi con il cellulare". La turista israeliana Gilli Moses, intervistata oggi dal quotidiano Il Mattino, definisce "vergognoso" l'accaduto.

"Abbiamo toccato con mano cosa sia l'antisemitismo. Non avremmo mai immaginato potesse succedere a Napoli, città meravigliosa dove nell'aria si respirano libertà e amore. Valuteremo se dare seguito a questa nostra denuncia con un esposto formale". Il video, ripreso da vari profili social, raccoglie centinaia di condivisioni e di reazioni di solidarietà. Altrettanto accade però con la replica della Taverna Santa Chiara, che a sua volta preannuncia querela per diffamazione, diffusione di immagini non autorizzate, incitamento all'odio e danno di immagine. Le immagini non documentano l'inizio della lite, che secondo la ristoratrice Nives Monda avviene quando gli avventori israeliani iniziano a parlare della loro terra con i clienti del tavolo accanto. "Nasce una conversazione pacifica collettiva, io parlo della nostra scelta di aderire alla campagna contro l'apartheid israeliano e il genocidio palestinese. Di punto in bianco, loro iniziano ad attaccarmi". Da questo punto in poi gli israeliani iniziano a riprendere con il cellulare la titolare della taverna: fuori campo, le loro voci la accusano in inglese di essere antisemita e di sostenere il terrorismo, lei nega e alla fine, sempre in inglese, conclude: "Potete andare, non voglio i vostri soldi".

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"Condanniamo fermamente i proprietari della Taverna a Santa Chiara di Napoli responsabili di un grave episodio di intolleranza nei confronti di una famiglia israeliana cacciandola a malo modo dal locale e rifiutandosi di servirli. Napoli è una città nota per la sua accoglienza e il suo spirito inclusivo. Ogni forma di antisemitismo o discriminazione è inaccettabile e va condannata con fermezza". Così in una nota il coordinamento cittadino di Fratelli d'Italia a Napoli.

"La nostra comunità - prosegue la nota - deve continuare a promuovere il rispetto, la tolleranza e la solidarietà tra tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro origine o religione. In questo caso, poi, l'episodio deve essere considerato anche un grave danno di immagine per la nostra città che potrebbe scoraggiare altri turisti a scegliere la nostra città come meta per le loro vacanze. È appena il caso di ricordare che l'articolo 187 del regolamento per l'esecuzione del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (Tulps), stabilisce che gli esercenti di pubblici esercizi, come bar e ristoranti, non possono rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo, salvo che sussista un legittimo motivo". "Il rifiuto ingiustificato di servire un cliente costituisce una violazione amministrativa e può comportare una sanzione pecuniaria e/o la chiusura. Un esercente, quindi, non può arbitrariamente rifiutare di servire un cliente senza un motivo valido. Per questo motivo chiediamo che il sindaco ed il questore, ognuno per la parte di propria competenza, intervengano subito per punire il pessimo comportamento dei proprietari della Taverna a Santa Chiara per stabilire un principio ed il rispetto delle regole".

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