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Bolzano, il boscaiolo decapitato: perizia choc, com'è andata davvero

martedì 6 maggio 2025

2' di lettura

Emergono nuovi raccapriccianti dettagli sulla morte di Aaron Engl, il boscaiolo 24enne trovato decapitato lo scorso 18 agosto. In una nota, la Procura di Bolzano informa che "dalla ricostruzione della vicenda è emerso che il giovane, boscaiolo professionista, la sera/notte precedente era andato a un rave party a Barbiano assieme ad amici e parenti.

Dopo aver assunto le sostanze stupefacenti, si era sentito male comunicando il proprio stato a diverse persone. Successivamente Engl, dopo essersi separato dagli amici, una volta giunto davanti alla porta di casa, sulla base degli accertamenti effettuati (riscontrati con tabulati e S.I.T.), si è recato da solo, a bordo della sua autovettura Mitsubishi Pajero, nel cui bagagliaio erano ancora custodite le motoseghe che aveva utilizzato la mattina per lavoro, nella zona ove poi è stato ritrovato. Nessuna delle altre utenze intestate agli amici o ai familiari, infatti, ha evidenziato un tragitto analogo a quello fatto dal cellulare di Engl, e rinvenuto ancora in possesso del ragazzo, bensì sono tutte risultate localizzate in zone compatibili con le rispettive abitazioni.

Anche gli accertamenti sul cellulare di Engl hanno confermato le dichiarazioni degli amici, essendo state estrapolate le chat con essi intrattenute". Per quanto riguarda le cause della morte, "l'utilizzo della motosega è stato inoltre giudicato compatibile con il tipo di ferita riscontrata in quanto, secondo la consulenza, le lesioni provocate da strumenti consimili possono mostrare un quadro morfologico misto, presentando margini sia netti, sia frastagliati, con contestuali abrasioni intorno ai bordi della ferita o distacchi di cute".

Dunque secondo la Procura e l'analisi del medico legale si è trattato di "un evento di natura accidentale, tenendo conto che le sostanze stupefacenti che aveva assunto hanno proprietà allucinatorie con effetti della durata anche di svariate ore". L'ipotesi della presenza di una terza persona era stata già smentita nei giorni successivi all'incidente. Alla luce dell'esame delle tracce di sangue, "gli esperti del Ris di Parma concludevano nel senso di escludere l'ipotesi omicidiaria in favore di un presumibile incidente. Tenuto conto di quanto emerso dalle indagini compiute, si ritiene quindi che la morte di Aaron Engl non sia riconducibile all'azione violenta di terzi, bensì ad un gesto autonomo dello stesso presumibilmente correlato al grave stato di alterazione derivante dall'assunzione di sostanze allucinogene". 

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