Nuova sentenza sulla tragedia ferroviaria di Viareggio, che causò 32 morti e circa cento feriti, la Corte d’Appello di Firenze ha ribadito, il 27 maggio, le condanne per 12 imputati nel terzo processo sull’incidente. Le pene, che tengono conto delle attenuanti generiche già concesse nel giudizio precedente, sono state confermate: Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana e Ferrovie dello Stato, è stato condannato a 5 anni di reclusione; Michele Mario Elia, ex amministratore delegato di RFI, a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni; Mario Paolo Pizzadini, manager di Cima Riparazioni, e Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico della stessa, a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni ciascuno; Mario Castaldo, ex direttore della divisione Cargo Chemical, a 4 anni; Uwe Kriebel, operaio dell’officina Junghental in Germania, e Helmut Broedel, dirigente della stessa, a 4 anni, 5 mesi e 10 giorni ciascuno; Andreas Schroeter, tecnico di Junghental, a 4 anni e 8 mesi; Peter Linowski, amministratore delegato di Gatx Rail Germania, e Rainer Kogelheide, di Gatx Rail Austria, a 6 anni ciascuno; Roman Meyer, responsabile della flotta carri di Gatx Austria, a 5 anni, 6 mesi e 20 giorni; Johannes Mansbart, manager di Gatx Austria, a 5 anni e 4 mesi.
Il disastro, avvenuto il 29 giugno 2009, fu causato dal deragliamento di un treno merci carico di gpl, che provocò un’esplosione e un incendio devastante vicino alla stazione e alle abitazioni circostanti, lasciando un segno profondo nella comunità. La Corte di Cassazione, a gennaio 2024, aveva confermato le responsabilità, pur dichiarando prescritti reati gravi come l’omicidio colposo, e richiesto un nuovo appello per rivalutare le attenuanti, precedentemente concesse al minimo (un nono) contro la richiesta delle difese di applicarle al massimo (un terzo). A marzo, il sostituto procuratore generale Salvatore Giannino ha sostenuto la conferma delle pene, sottolineando l’assenza di rimorso o risarcimenti volontari da parte degli imputati, accusati di aver cercato di ridurre le proprie responsabilità. Gli imputati potranno ricorrere nuovamente in Cassazione.