Ora spunta anche un testimone di quello che viene definito un "evento sconosciuto agli inquirenti", un presunto agricoltore che 18 anni fa lavorava i campi vicino alla villa dove Chiara Poggi è stata uccisa e che potrebbe aver "sentito un litigio" o "conversazione (...) tra la vittima ed il suo assassino" nelle carte che riguardano l'omicidio di Garlasco.
A raccontare dell'inedita testimonianza è un rapporto di un investigatore privato che nove anni fa, nell'ambito di indagini difensive disposte dai legali di Stasi, l'allora fidanzato di Chiara che sta finendo di scontare 16 anni di carcere, aveva ricevuto mandato di pedinare Andrea Sempio, l'amico di Marco Poggi su cui la Procura di Pavia ha acceso i riflettori. L'agenzia che aveva ricevuto il compito di pedinare Sempio è finita successivamente nell'inchiesta su Equalize.
Lo 007 nei verbali delle investigazioni che si sono svolte dal 26 ottobre al 3 dicembre 2016, spiega che il 12 gennaio di quell'anno un anziano si era recato nel negozio di autoricambi della famiglia Stasi "asserendo di conoscere la verità" sull'omicidio di Chiara Poggi. Durante il servizio è stata effettuata una ricognizione dei luoghi che ha suggerito, per via dei campi vicini a via Pascoli, che ci sia stato un "presunto agricoltore che, all'epoca dei fatti, poteva coltivare i campi prospicienti" la villetta dei Poggi e che avrebbe potuto sentire una ipotizzata discussione tra Chiara e il suo killer e fornire "ogni altro dettaglio".