La famiglia di Simona Cinà chiede verità e giustizia. La pallavolista 20enne di Capaci è morta sabato notte in piscina, durante una festa di laurea organizzata da due ragazzi in una villa a Bagheria. Festa, secondo i messaggi di invito, “molto alcolica”. La Procura di Termini Imerese indaga e avrebbe aperto un fascicolo, a carico di ignoti, per omicidio colposo. La ragazza è stata trovata senza vita nella piscina della villa in cui si stava festeggiando la laurea di due amici. Lei non aveva mai avuto problemi di salute e praticava sport a livello agonistico. A chiarire le cause del decesso sarà l’autopsia.
Gabriele Giambrone e Mario Bellavista, avvocati della famiglia Cinà, ha chiesto ai pm di disporre con urgenza gli accertamenti sulla salma della giovane per consentire di celebrare i funerali al più presto possibile. Sono tante le domande che i legali si pongono in merito al caso, ad esempio perché nel giardino della villa affittata dai neolaureati, una casa di lusso con vista mare da poco in vendita per un milione e 200 mila euro, non ci fossero tracce di alcolici e tutto fosse stato velocemente ripulito. I soccorritori del 118, allertati dai ragazzi che avevano scoperto il cadavere di Simona, hanno trovato sul posto solo bottigliette d’acqua e pochi bicchieri in alcuni sacchi di plastica.
E, soprattutto, che fine hanno fatto i video del party postati sui social e poi quasi tutti rimossi? Si vede chiaramente che i ragazzi hanno in mano dei cocktail. Chi ha fatto sparire dunque l’alcol da quella casa? La ragazza, poi, è stata trovata in piscina in costume, già morta. La vasca, ben illuminata, non è di grandi dimensioni e alla festa c’erano decine di persone, molte di queste ancora bagnate come se avessero fatto il bagno fino a poco tempo prima. Nessuno si è accorto che Simona stava male? Secondo alcune testimonianze, inoltre, Simona era a faccia in su, quindi non annegata. I genitori, poi, confermano: “Simona era una surfista e nuotava perfettamente, difficile pensare che sia affogata in una piscinetta”. L’allerta è stata lanciata alle 4:10 e il cadavere è stato rinvenuto alle 4:23.
Nessuno ha chiamato i genitori, perché? La ragazza era già fuori dall’acqua, portata su dagli amici che hanno provato a farle un massaggio cardiaco nel disperato tentativo di rianimarla. Sotto sequestro i suoi indumenti, una canotta verde e una minigonna, oltre ad uno slip da uomo che era in giardino. Non è stato invece acquisito il bicchiere lasciato accanto a queste mutande. Sparita dalla scena del giallo anche la consolle usata dal deejay per il party, perché “serviva per un’altra festa”, secondo i legali. C’è da chiarire anche chi sia il proprietario della villa, perché le visure catastali si fermano al 1997 e non è chiaro a chi appartenga adesso. Tanti dubbi sul misterioso caso di una ragazza morta a soli 20 anni.