Il profilo genetico di "ignoto 3", trovato su una garza usata per un prelievo dalla bocca di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, è frutto di una contaminazione. Lo ha comunicato la procura di Pavia, che ha riaperto il caso, per cui è stato condannato in via definitiva Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima. Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, è stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati. La procura ha incaricato la professoressa Cristina Cattaneo di effettuare nuove verifiche sulle cause della morte.
Secondo i professori Carlo Previderè e Pierangela Grignani, il profilo di ignoto 3 corrisponde a un soggetto sottoposto ad autopsia nello stesso momento di quella di Chiara. La contaminazione sarebbe avvenuta durante l’esame autoptico, probabilmente per l’uso di una garza o una pinza non sterili. Sono stati analizzati i profili genetici di cinque soggetti maschili autopsiati in un periodo vicino a quello di Chiara, e il confronto ha mostrato una corrispondenza con il soggetto identificato dal codice 153E. Questo suggerisce che il materiale biologico maschile sul reperto provenga da tale soggetto, indicando una contaminazione accidentale durante l’autopsia. Insomma, anche in questo caso è stata fatta chiarezza su un dettaglio investigativo che ha fatto parecchio discutere nelle ultime settimane.