Il 12 agosto , Cecilia De Astis, 71 anni, è stata investita e uccisa da un’auto pirata in via Saponaro a Milano, mentre attraversava la strada con il marito, rimasto illeso. L’incidente è avvenuto in un’area pedonale del quartiere Gratosoglio, e l’auto, una Fiat Panda rubata, è stata abbandonata dopo lo scontro. I responsabili, quattro giovani tra gli 11 e i 13 anni, sono fuggiti a piedi. Poco meno di 24 ore dopo, come è noto, i quattro sono stati rintracciati in un campo rom alla periferia di Milano.
Le indagini, condotte dai carabinieri e dalla polizia locale, si basano su testimonianze e immagini delle telecamere di sorveglianza, che hanno permesso di ricostruire la dinamica: l’auto viaggiava a velocità sostenuta, stimata tra 70 e 100 km/h. Cecilia, descritta come una donna gentile e riservata, era molto legata alla famiglia e alla sorella Maria, che ha espresso profondo dolore: “Non riesco a farmene una ragione, Cecilia era una persona speciale”, ha dichiarato, ricordando il loro legame. Poi ha aggiunto: "Alcuni giornali hanno scritto che mia sorella, Cecilia De Astis, rimasta vittima del ormai noto incidente, era appena uscita dal centro distribuzione mensa dei poveri. Niente di più falso. Mia sorella viveva dignitosamente con la sua pensione, dopo una vita di lavoro. Queste informazioni le ritengo lesive della sua dignità". E ancora: "Quelli che la conoscevano - scrive la donna - sanno benissimo che si tratta di una bufala, ma ritengo necessario, per tutti gli altri, fare questa precisazione". Infine, rivolgendo un pensiero alla sorella, Maria scrive: "Hai raggiunto il compagno della tua vita, per me sarai sempre così, sorridente al mio fianco".