Claudio Martini, dipendente di lungo corso dell’autoparco della Santa Sede: si chiama così la persona scelta da papa Leone XIV come suo autista personale. Un cambio di passo importante che porta alla fase pre-bergogliana. Sotto il pontificato di Francesco, infatti, le vetture papali, compresa la “papamobile”, erano guidate da un agente della Gendarmeria Vaticana, organo di polizia interna della Santa Sede i cui componenti provengono quasi tutti da esperienze passate nella Polizia di Stato italiana o dai Servizi.
L’autoparco, invece, è un ufficio che ricade sotto l’autorità del Governatorato ma i cui dipendenti rispondono al Prefetto della Casa pontificia. La carica di Prefetto, però, è vacante da inizio 2023, quando Bergoglio allontanò monsignor Georg Gaenswein, già segretario particolare di Benedetto XVI. Da allora è rimasto solo il reggente, cioè Mons. Leonardo Sapienza. E proprio a Sapienza si deve questo ritorno al passato in termini di auto e autista papale.
Il reggente è entrato subito in sintonia con Leone XIV. Tant'è che sarebbe stato lui a convincerlo a evitare, almeno per il momento, a procedere con la nomina del nuovo Prefetto. Finora quindi nessun inizio particolare per il nuovo Pontefice: niente nomine a raffica né spostamenti pesanti. L'aria però sta cambiando. O meglio, sta tornando quella del passato.