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Crosetto apre il Fronte Sud: "Non solo Putin, impreparati agli attacchi"

di Mirko Molteni martedì 16 settembre 2025

3' di lettura

La tensione Russia-Nato preoccupa il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, che ieri, a margine della conferenza sulla crociera del veliero Amerigo Vespucci, bandiera della nostra Marina, ha rilevato come le nostre forze armate non siano ancora in grado di affrontare un attacco straniero: «Non siamo pronti né ad un attacco russo né a un attacco di un’altra nazione. Lo dico da tempo. La gente non vuol sentire parlare di necessità di difesa, ma il mio compito è mettere questo Paese in condizioni di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci. Non dico Putin, dico un pazzo qualunque. Adesso non lo siamo perché non abbiamo più investito in difesa negli ultimi 20 anni. Quindi 20 anni non si recuperano in un anno, in due anni, tanto più con i ritmi di produzione che ci sono adesso».

Infatti, anche se le spese militari italiane hanno ripreso a crescere, dai 32 miliardi di euro del 2024 ai 35 miliardi del 2025, ci vuole tempo per invertire la tendenza che spingeva le nazioni occidentali a prepararsi solo a missioni di polizia internazionale o antiterrorismo, in operazioni a bassa intensità, tipo antiguerriglia, commettendo l’errore di pensare che non fossero più possibili grandi conflitti tra potenze in stile guerre mondiali.

Crosetto ha ricordato come l’Italia, a differenza di altri alleati, abbia da vigilare su più fronti, l’Est, quindi la Russia, certamente, ma anche il Sud, ovvero il Mediterraneo e l’Africa, con la vasta cintura di instabilità che tocca la Libia e il Sahel: «Come sentinelle dell’Est abbiamo già i caccia F-35 ed Eurofighter, oltre 2.000 soldati, siamo tra i primi contributori in assoluto nella NATO sul fianco est e noi abbiamo anche il fianco sud. Il contributo che abbiamo dato finora è abbastanza, se poi dovremo incrementarlo, e ci verrà formalmente chiesto - perché io a oggi ho visto solo una dichiarazione del segretario dell'alleanza Mark Rutte, ma non una formale richiesta all’Italia – decideremo». L’Italia è dunque disposta, quando richiesto, a rafforzare la sua presenza militare sui confini orientali dell'alleanza, e già ieri fonti del Ministero della Difesa hanno confermato all’Ansa che la nostra Aeronautica invierà ulteriori due caccia Eurofighter per partecipare all'operazione Sentinella dell'Est. Ma deve badare anche alle minacce terroristiche da Sud.

Proprio ieri ha assunto la carica di nuovo ambasciatore e rappresentante italiano al Consiglio Atlantico di Bruxelles Alessandro Azzoni, diplomatico di esperienza trentennale. Quanto ad altri alleati, la Germania è in affanno col riarmo, stando a Sven Weizenegger, responsabile del programma di innovazione Cyber Innovation Hub della Bundeswer secondo cui «la burocrazia sta rallentando significativamente il previsto rinnovamento delle Forze armate tedesche», a causa della «lentezza di procedure non più appropriate nell’attuale contesto geopolitico». Lesto è invece un neo-membro dell’Alleanza, la Svezia, il cui premier Ulf Kristersson ha annunciato per il 2026 un aumento di 26,6 miliardi di corone (2,45 miliardi di euro) delle spese militari, motivato dalla contiguità con la Russia nel Mar Baltico. Frattanto, si svolge in Groenlandia l'esercitazione NATO “Arctic Light 2025”, a cui partecipano Francia, Germania, Svezia, Norvegia, Danimarca in una zona cruciale per ostacolare ad aerei e sottomarini russi l'accesso all'Atlantico.

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