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Macchinista aiuta il capotreno? Pestato

di Alessandro Aspesi mercoledì 8 ottobre 2025

3' di lettura

Picchiato con violenza solo per avere soccorso una capotreno che tentava inutilmente di impedire a dei ragazzi di danneggiare alcune porte. È stato quasi un linciaggio quello di un macchinista che nella serata di lunedì è finito al pronto soccorso dopo essere stato preso a pugni e calci da 5 ragazzi. Questa la cronaca dei fatti. È la tarda serata del 7 ottobre e il treno 701 sta viaggiando sulla tratta Milano Cadorna-Seveso. In prossimità della stazione di Bovisio Masciago però la capotreno nota 5 giovani che tentano di manomettere, senza ragione alcuna ragione se non quella di compiere un atto vandalico, le speciali piombature che impediscono l’apertura delle porte. Da parte della dipendente Trenord dapprima un richiamo, poi un invito esplicito a cessare quell’azione pericolosa e senza senso. I ragazzi continuano però a cercare di «spiombare» - come si usa dire in termine tecnico - gli accessi al convoglio. A questo punto un macchinista, sentita la voce della collega in difficoltà e le risate di scherno con le quali i teppisti le rispondono, decide di intervenire.

Il tecnico a questo punto diventa a sua volta l'obbiettivo degli insulti dei ragazzi che, senza preavviso alcuno, alle parole decidono di fare seguire i fatti. Ad un segnale convenuto difatti i 5 giovani si scagliano contro il macchinista che, nonostante tenti disperatamente di difendersi, cade a terra e viene sopraffatto. A questo punto sono pugni e calci. Un pestaggio violentissimo che colpisce l’uomo soprattutto al volto tanto che una volta preso in cura dai medici del Pronto soccorso si vedrà riconoscere 20 giorni di prognosi. Inutile sottolineare che poteva andare molto peggio come denunciano in una nota congiunta le sigle sindacali Fit-Cgil, Fit-Cisl e Ugl ferrovieri. «Questa è solo l’ennesima, grave aggressione ai danni del personale ferroviario», spiegano. «I lavoratori hanno il diritto di operare in condizioni di sicurezza». Preoccupato anche Christian Colmegna di FIT- CISL Lombardia che a sua volta lancia l’allarme. «Che sia in stazione o a bordo treno la costante è che in ambito ferroviario la violenza è ormai divenuta una costante». «Tre settimane fa abbiamo registrato la stupro nei confronti di una ragazza nella stazione di San Zenone al Lambro e adesso l'aggressione ai 2 colleghi di Trenord» spiega il sindacalista. Il fenomeno delle aggressioni in ambito ferroviario è ben noto anche a Massimiliano Pirola, segretario provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia: «È necessario un intervento deciso, con pene più severe e misure preventive efficaci» spiega l’esponente del SAP «nessuno deve potere aggredire impunemente chi indossa una divisa».

Trenord da parte sua ha diramato una nota in cui «esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi coinvolti nell’episodio». E precisa che «l’azienda è a disposizione delle autorità competenti». Solidarietà agli operatori di Trenord aggrediti sul treno Milano Cadorna–Seveso l’ha espressa anche l’assessore ai Trasporti e Mobilità di Regione Lombardia che ha fermamente condannato l’accaduto: «Sicurezza e tutela degli operatori e dei viaggiatori sono priorità non negoziabili: Regione Lombardia è al fianco delle aziende del trasporto e delle Forze dell’ordine per rafforzare i presidi, la prevenzione e ogni misura utile a contrastare fenomeni di violenza sui convogli e nelle stazioni».

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