Il mistero sullo scontrino di Vigevano si fa sempre più intricato. Andrea Sempio, il nuovo indagato per il caso del delitto di Garlasco, continua a ribadire che la mattina di lunedì 13 agosto 2007 - negli istanti in cui Chiara Poggi veniva uccisa - era alla ricerca di un libro. Così decise di mettersi in auto e di guidare per 18 chilometri per raggiungere una biblioteca, che poi avrebbe scoperto essere chiusa. Lì parcheggiò la sua vettura in piazza Sant’Ambrogio pagando appunto il ticket.
Ma, secondo la procura di Pavia, lo scontrino era di qualcun altro che - in modo consapevole o inconsapevole - lo ha fornito a Sempio come alibi perfetto. Come spiega il Corriere della Sera, la convinzione degli investigatori, forti anche della testimonianza di una persona che avrebbe avuto conoscenza diretta dei fatti, è che Sempio non sia mai andato a Vigevano.
Del resto, le tracce telefoniche non hanno mai collocato Sempio in un posto diverso da Garlasco. Alle 9.58 il nuovo indagato fa una telefonata di un secondo a Mattia Capra. Alle 11.10 riceve un messaggio da n amico. In entrambi i casi il cellulare aggancia le celle di Garlasco. Ma Sempio insiste sulla sua versione: "Quello scontrino l’ho preso io. Sarebbe stato meglio che, se avessero avuto dei sospetti su di me all’epoca, avessero cercato se nelle telecamere in piazza a Vigevano c’erano delle riprese su di me. Lo scontrino me l’hanno chiesto un anno dopo e probabilmente non c’erano più i video".