"In relazione alle gravissime affermazioni rese dal dottor Sigfrido Ranucci in data odierna nel corso della conferenza stampa al Parlamento europeo di Strasburgo, il Garante privacy, nella totalità dei componenti, ribadisce l'assoluta indipendenza e trasparenza del proprio operato a difesa della legalità": l'Autorità lo ha scritto in una nota, riservandosi "ogni necessaria iniziativa a propria tutela".
Il riferimento è alle parole del conduttore di Report che, in videocollegamento con la conferenza stampa all'Eurocamera, ha denunciato: "Mentre la politica dà solidarietà da una parte, dall'altra dovete sapere che sta armando le authority, come il garante della privacy, per punire Report e dare un segnale esemplare". E ancora: "Lo sta facendo in queste ore il garante della privacy, che interviene soprattutto per input politici e per punire determinate trasmissioni. Io chiedo che il garante europeo controlli come sta funzionando in queste ore, in questi giorni, il garante della privacy italiana, perché è un'emanazione del governo. Mi assumo la responsabilità di quello che sto dicendo in questo momento. Lo sto dicendo con ragione di causa, e lo vedremo nelle prossime ore".
Nelle scorse ore sono stati i componenti dem della commissione di vigilanza Rai a parlare di una presunta multa nei confronti della trasmissione di Ranucci. "Non solo il governo e i partiti di maggioranza non hanno ritirato le querele temerarie nei confronti di Ranucci - hanno detto - ma, da quanto apprendiamo, in questi giorni il Garante della privacy si sarebbe mosso su input politico per sanzionare in modo esemplare le puntate di Report che riguardavano l'origine del caso Boccia e le sue dimissioni. Aspettiamo una rapida smentita, al contrario sarebbe atto fuori da ogni logica di trasparenza, un ulteriore grave attacco al servizio pubblico". Ogni occasione, insomma, sembra buona per attaccare il governo.