C’entra l’intelligenza artificiale (che oramai è dappertutto), il conto alla rovescia segna meno di due mesi sul calendario e le novità che trascina con sé sono tante. A partire dal 2026 le autostrade italiane saranno integrate con Navigard, una piattaforma iper-tecnologica che combina algoritmi e sensori, che fa (ma non solo) il lavoro dei tutor epperò lo fa meglio, cioè in modo più preciso, che implementa la sicurezza e, allo stesso tempo, è in grado di identificare le infrazioni (al plurale) al codice della strada, pure in tempo reale. Non è fantascienza, è la scienza (quella digitale) al passo coi tempi. Strumenti innovativi, computer, radar, dentro c’è di tutto anche se lo scopo rimane uno e basta: ridurre quel numero impressionante, da bollettino di guerra, di oltre 170mila incidenti con lesioni a persone all’anno che (nel 2024) ha ammazzato più di 3mila persone e ferito un esercito di 233mila. Le statistiche sono impietose (475 sinistri al giorno, ossia circa venti ogni ora; 9.148 quelli che hanno interessato, da gennaio a dicembre, le carreggiate dopo il casello: un massacro), la corsa ai ripari è l’unica consentita. E allora eccolo lì, tra poco, Navigard. Ma cos’è? Come funziona? Cosa cambia per gli automobilisti? Questa è la guida completa alla sua implementazione.
Cos’è?
È come un autovelox, ma è di più. È come un tutor, ma va oltre. Non è solo una telecamera, non è solo un computer, non è un rilevatore fisso. Navigard è un ecosistema digitale che mette in comunicazione (anche) le telecamere con (anche) i computer con (addirittura) dei sensori depositati sotto l’asfalto delle corsie e che, grazie all’intelligenza artificiale e a specifici algoritmi, riesce a dialogare con le auto a guida autonoma e fornisce ai conducenti le informazioni utili per un viaggio sicuro. È stato sviluppato da Autostrade per l’Italia in collaborazione con la Polizia di Stato, è nato proprio per superare la tecnologia dei tutor e no, non è un occhio elettronico stile Grande Fratello piazzato sui varchi autostradali, semmai è un modello di sinergia tra dispositivi differenti che lavorano tutti assieme a un risultato comune: la sicurezza dell’utente della strada.
Come funziona?
Navigard è capace di monitorare all’istante sia la velocità media che quella istantanea di un veicolo (grazie ai suoi radar e alle videocamere), sa calcolare il peso di un camion (in virtù dei sensori interrati nel manto stradale), segnala i sorpassi pericolosi e l’uso delle corsie, nonché riesce ad allertare se qualcuno prende un’autostrada in contromano, è in grado di rilevare la presenza di ostacoli sull’asfalto che potenzialmente possono essere pericolosi (fa tutto questo con l’intelligenza artificiale). In due parole: i suoi server, che sono sia centrali che periferici, raccolgono una serie di dati, la analizzano e, sulla sua base, coordinano le informazioni della rete autostradale.
A cosa serve?
Mettiamola così: se al chilometro 90 dell’A1 (è solo un esempio) alle 12.57 di oggi una macchina ne tampona un’altra, Navigard, proprio grazie al network dei sui indicatori, lo viene a sapere in tempo reale. È un bel vantaggio. Primo per i soccorsi, secondo per le autorità competenti (che infatti vengono allertate attraverso la piattaforma), terzo per chi è coinvolto. Non finisce qui: le sue telecamere ad alta definizione «leggono le targhe dei veicoli in transito e tengono sotto controllo il traffico e aree di servizio smart», dice Autostrade, mentre i droni possono essere impiegati anche «per tenere sotto controllo lo stato di salute delle infrastrutture». Altro caso: la terza corsia al casello di Finale Ligure sulla A10 (anche questo è solo un esempio) ha l’asfalto sconnesso e non perfettamente livellato, Navigard lo segnala agli operatori e suggerisce persino «le tempistiche ideali per la manutenzione».
Che infrazioni rileverà?
Certo, le infrazioni al codice sono una delle sue mansioni. Ma non sarà utilizzato soltanto per rilevare la velocità di una berlina che passa un po’ troppo sparata a fianco dell’Autogrill. Il sistema, infatti, rileva i comportamenti anomali come i sorpassi azzardati, l’uso improprio delle corsie (usare quella d’emergenza senza una reale urgenza non è consentito), il mancato rispetto dell’obbligo di sosta a destra per i mezzi pesanti e i veicoli in contromano che non sono proprio una sciocchezza (nel 2024 sono stati 110 gli episodi registrati in Italia, con sedici incidenti mortali per venti decessi e 180 feriti). Navigard “peserà” i camion e i mezzi pesanti controllando, quindi, il rispetto delle norme a riguardo; da remoto potrà leggere i dati dei tachigrafi digitali (e controllare le ore di guida effettive dei camionisti).
A questo punto cosa succede?
Le informazioni che Navigard riesce a reperire vengono convogliate in una centrale operativa che le sottopone a verifica e che, in caso sia necessario, avverte la stradale di intervenire sul posto. In questo modo il sistema riesce a monitorare non solo le normali carreggiate ma anche le gallerie, i tunnel: di fatto migliorando la fluidità del traffico.
Quando sarà operativo?
L’avvio operativo del sistema Navigard è previsto per il 2026 su alcune tratte autostradali, la copertura dell’intera rete gestita da Autostrade per l’Italia, invece, scatterà nel 2027.