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Rc Auto. Per l'Antistrust rincari fuori controllo

Aumenti del 2% sopra la media Europea. Catricalà: "Nessuna concorrenza e partecipazioni incrociate"
di Roberto Amaglio giovedì 30 settembre 2010

2' di lettura

Altro che aumenti dei pedaggi autostradali e minaccia di installare qualche casello anche lungo il Grande Raccordo Anulare di Roma. Da oggi gli automobilisti italiani hanno un'altra ragione per lamentarsi per i costi di gestione del proprio veicolo. L'Antitrust, infatti, ha certificato come l'Rc Auto abbia fatto segnare aumenti record a due cifre che colpiscono indistintamente tutti gli automobilisti, dai neopatentati a chi l'auto la guida da 40 anni. I numeri, impietosi per chi ha le chiavi in mano, emergono dal rapporto annuale prodotto da Altroconsumo. Nel dettaglio, per i neopatentati la variazione percentuale dei premi Rc da settembre 2009 a settembre 2010 va dal +16,64% di Milano al +26,05% di Napoli. Un salasso, da sommare agli aumenti dell’anno scorso, quando la variazione era stata del 7-8% per tutte e quattro le città prese in esame. Ma nemmeno per gli automobilisti più esperti l'RC Auto regala sorrisi, con rincari considerevoli stimati intorno al 4-5%. Il cartello dell'RC - Ovviamente tali ritocchi verso l'alto non dipendono dall'inflazione (nel periodo agosto 2009-agosto 2010 è stato pari all’1,53%), ma rispondono ad altre esigenze. E il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, non ha faticato a trovare la causa di questa anomalia dei prezzi. "C'è poca concorrenza tra le compagnie e i prezzi per i consumatori diventano inevitabilmente troppo alti - ha detto al Senato durante la sua audizione in Commissione Industria -. Nonostante l'inizio della liberalizzazione sia stato decretato, in attuazione del diritto comunitario, fin dal 1994 non si è attivato un efficace processo concorrenziale e conseguentemente non si è avuto un riflesso positivo sul contenimento dei prezzi". Nel mirino del garante del mercato finiscono le troppe "cointeressenze che si esprimono in un numero rilevante di partecipazioni incrociate e nella moltiplicazione degli incarichi di direzione per le stesse persone fisiche che si trovano negli organi di direzione di imprese che dovrebbero essere tra loro concorrenti". A tal proposito basti ricordare che il 71% delle compagnie assicurative esaminate nel corso dell’indagine sulla corporate governance condotta dall’Antitrust nel 2008 "presentava legami costituiti da amministratori comuni con i propri concorrenti". "Nel nostro Paese, all’indomani dell’entrata in vigore del nuovo sistema - conclude Catricalà -, si sono registrati fenomeni di sensibile incremento dei premi, specie per determinate categorie di utenti e veicoli. Inoltre si è verificata una generalizzata tendenza all’aumento associata al peggioramento del rapporto tra costo dei sinistri e premi". Una realtà che, conclude il presidente dell’Antitrust, "ha trovato riscontro in numerose denunce presentate all’Autorità dai consumatori e dalla loro associazioni, gli aumenti avrebbero superato il 20-30%". Confronto Ue - Impietoso, come ci si può immaginare, il confronto con gli altri Paesi europei. Nel periodo giugno 2009-giugno 2010, le tariffe delle Rc auto in Italia sono cresciute mediamente del 7,7%, a fronte di una media per l’area euro del 5,4%.

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