Simona Malpezzi, senatrice del Partito Democratico, è ospite di Io sono la mia legge – Parlamentari scatenati, la rubrica dedicata ai disegni di legge dei parlamentari. L'Onorevole, intervistata da Costanza Cavalli, ha presentato una Ddl per modificare il codice civile in materia di cognome per superare l'automatica attribuzione del cognome paterno ai figli. Nonostante le sentenze della Corte Costituzionale, una legge ancora manca: "Ritengo che sia dovere del legislatore fare una legge perché, come ci ha ammonito più volte la Corte, l'automatismo dell'attribuzione del cognome paterno non è costituzionale: viene meno infatti la parità tra uomo e donna", spiega la senatrice, "In questo momento i cittadini sono costretti a rivolgersi a un giudice".
Il primo tentativo di modificare questa legge risale al 1979 e nella scorsa legislatura erano in discussione sei proposte di legge in Commissione Giustizia e altre tre alla Camera. Viviamo ancora in società patriarcale, come ha scritto la Suprema Corte, o il Parlamento si è sempre dovuto occupare di cose più importanti? "Entrambe le cose. La Corte ha fatto un grande regalo alla società con questa sentenza. La legislatura attuale ha finalmente la possibilità di agire e di trovare convergenze trasversali", dice la parlamentare. Perché non inserire direttamente l'obbligo di apporre i cognomi di entrambi i genitori? "Ci abbiamo pensato", risponde Malpezzi, "ma abbiamo voluto tutelare la libertà di scelta delle famiglie". E chiude raccontando un'esperienza personale: "Io sono l'ultima Malpezzi, sono figlia unica. La mia tradizione s'interromperà e così il processo identificativo con la famiglia di origine"
Il Presidente Mattarella al Senato della Repubblica in occasione del concerto di Natale a Palazzo Madama. Ospite d'onore Claudio Baglioni.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
"Alla fine del IV secolo d.C., Publio Flavio Vegezio Renato scrive: 'Igitur qui desiderat pacem preparet bellum', diventa poi il più famoso: 'Si vis pacem para bellum'. Cioè, chi vuole la pace prepari la guerra. Il punto è che il suo non è, come molti pensano, un messaggio bellicista, tutt'altro. È un messaggio pragmatico. Il senso è che solo una forza militare credibile allontana la guerra. Perché la pace non arriva spontaneamente, la pace è soprattutto un equilibrio di potenze. La debolezza invita l'aggressore, la forza allontana l'aggressore". Così la premier Giorgia Meloni in videocollegamento dal Covi con i contingenti militari all'estero.
L'Aula del Senato ha ospitato il tradizionale Concerto di Natale con ospite d'onore Claudio Baglioni che si è esibito con l’Orchestra e il Coro del Teatro San Carlo di Napoli, alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, con il Presidente del Senato Ignazio La Russa e le Alte cariche dello Stato. "Questa occasione è anche un'occasione di riflettere sull'anno passato e quello che verrà, sulla pace che diventa ogni giorno di più un bene prezioso da conquistare. Una speranza di pace concreta, oltre che in Medio Oriente, sembra profilarsi anche in Ucraina, noi ce lo auguriamo, sperando che sia una pace vera ma anche giusta", ha detto La Russa.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che c'è stato un "costruttivo coinvolgimento con la parte americana" nei colloqui per l'accordo di pace in Ucraina. Intervenendo durante il suo discorso serale di domenica, Zelensky ha affermato che le delegazioni ucraina e statunitense stanno esaminando "ogni punto" dei documenti sulla fine della guerra. Ha anche affermato che sono state discusse anche le tempistiche per "decisioni specifiche".