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Salario minimo, Giuseppe Conte strappa il testo: è caos in Aula

martedì 5 dicembre 2023
2' di lettura

Le opposizioni ritirano la firma al progetto di legge per il salario minimo. Accade dopo che la Camera ha respinto l'emendamento per riproporre una soglia di 9 euro l'ora nella delega al governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva. Il provvedimento, in discussione in Aula, è stato approvato la scorsa settimana dalla commissione Lavoro e cancella di fatto l'introduzione di una paga oraria minima proposta da Pd, M5S, Azione, Avs e Più Europa. 

Da qui l'intervento accalorato di Elly Schlein. "Il governo - ha tuonato - ha scelto di sottrarre al Parlamento il diritto di discutere e di votare. Questa è l'idea di democrazia del governo Meloni. Un antipasto del premierato: tutti i poteri concentrati nelle mani del capo e il popolo chiamato ogni 5 anni ad acclamarlo. Ma la democrazia è un'altra cosa". Finita qui? Niente affatto: "Abbiamo raccolto 500mila firma e ve ne siete fregati. Affossate una proposta giusta per l'Italia, calpestate le prerogative del Parlamento e delle opposizioni. La Costituzione non vi autorizza ad abusi di potere sulle minoranze". E infine l'affondo: "Avete scelto definitivamente da che parte stare, chi rappresentare, quali interessi difendere. Doveva essere un governo dalla parte degli italiani, siete solo dalla parte degli sfruttatori, e avete dato uno schiaffo agli sfruttati. Vergogna". 

Non è stato da meno Giuseppe Conte. Come la leader del Pd, anche il numero uno del Movimento 5 Stelle si è scontrato in Aula arrivando a strappare i fogli che aveva in mano. "Il governo Meloni ha gettato la maschera e ha votato no al salario minimo legale - ha esordito l'ex premier -. Con la stessa arroganza con cui fate fermare un treno per far scendere un ministro, avete fermato la speranza di tutti questi lavoratori sottopagati". E ha assicurato: "Questa battaglia è stata rallentata con questo voto, ma noi la vinceremo. Il Paese è con noi". Da qui il gesto: ritira firma e strappa il testo in Aula.

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elly schlein

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Greta Thunberg, ecco il video dell'arresto a Londra

L'attivista per il clima Greta Thunberg è stata arrestata nel centro di Londra durante una manifestazione pro Palestina. L'attivista svedese si trovava a una manifestazione per mostrare solidarietà ad alcuni detenuti del gruppo Palestine Action, bandito dal governo britannico, che stanno portando avanti uno sciopero della fame da diverse settimane. La polizia della City di Londra ha dichiarato che la 22enne è stata arrestata per aver esposto un cartello a sostegno dell'organizzazione vietata Palestine Action, in violazione dell'articolo 13 del Terrorism Act del 2000. In un video condiviso dal gruppo, si vede la Thunberg con in mano un cartello con la scritta 'Sostengo i prigionieri di Palestine Action. Mi oppongo al genocidio' durante la manifestazione fuori dagli uffici della Aspen Insurance nel centro di Londra. Il gruppo ha affermato di aver preso di mira la società questa mattina perché fornisce servizi alla società di difesa Elbit Systems, legata a Israele.

Benchmark di Marketing e come darsi i giusti obiettivi!

Nel marketing digitale c’è un paradosso silenzioso.
Uno di quelli subdoli, che sembrano innocui… finché non ti accorgi di quanto ti stanno costando.

Ogni giorno guardiamo i nostri numeri: clic, CPC, impression, traffico.
Magari crescono. Magari no.
Ma in entrambi i casi, facciamo una cosa pericolosa: li prendiamo per buoni.

“Abbiamo fatto +8% quest'anno, tutto ok.”
Davvero?
E se il tuo settore è cresciuto del 20%?
Quel +8, improvvisamente, non è più un progresso. È un segnale d’allarme.

Il problema è questo: i numeri, da soli, non bastano più.
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Gasparri, "i banchi a rotelle": come manda in tilt i 5 Stelle, caos in aula

Momento polemico assai gustoso questa mattina al Senato, dove l'aula di Palazzo Madama è chiamata a votare la fiducia sulla legge di bilancio. La discussone come spesso accade in questi casi è scivolata su argomenti per così dire laterali. 

"Voglio ringraziare il ministro Giorgetti per il lavoro che ha condotto insieme a tutto il governo. Perché, probabilmente, grazie a questa legge di bilancio usciremo dalla procedura di infrazione. Ed è un risultato storico per il nostro Paese, perché vuol dire risparmiare interessi sul debito pubblico. Noi abbiamo ottenuto molti risultati in questi anni. Quando si emettono i titoli pubblici c'è la ressa a comprarli. Vuol dire credibilità del nostro Paese", ha detto il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, intervenendo in dichiarazione di voto sulla manovra.

"Le società di rating hanno promosso l'Italia, e quelli che oggi dicono che non contano erano i primi a parlare quando i giudizi erano negativi. Quindi io credo che possiamo essere soddisfatti. Il tasso di inflazione era all'8% nel 2022 e oggi è sotto il 2 per cento. Vuol dire tutelare il potere d'acquisto delle famiglie. I salari devono crescere, è vero, ma in questi anni sono cresciuti più di quanto non fossero diminuiti prima. È una tendenza che dobbiamo incoraggiare. E questo governo, con il ministro Zangrillo, ha rinnovato i contratti di lavoro per tante categorie. Se poi qualche sindacato non firma quei contratti, vuol dire che non vuole gli aumenti retributivi per i lavoratori". 

Quindi la battuta fulminante: "Questo governo ha rinnovato decine di contratti di lavoro per tante categorie. Vuol dire miglioramento dei salari, potere d'acquisto. Siamo quelli che hanno tagliato il cuneo fiscale, vuol dire aiutare famiglie e i redditi. Certo dobbiamo fare di più ma non abbiamo comprato i banchi a rotelle. Abbiamo pensato ai bonus libri e a bonus per la scuola, anche paritaria".

Parole che hanno fatto scattare le proteste del Movimento Cinque Stelle. "La lingua batte dove la ruota gira. Voteremo a favore perché l'Italia cresca ancora. Fatevi un giro sui banchi a rotelle", a tagliato corto beffardo Gasparri.

A chiudere la querelle ci ha pensato il presidente del Senato Ignazio La Russa: "Chiudiamo ancora con i banchi a rotelle, sono diventati un cult di quest'aula". 

Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev - agenziavista.it

Ladri in casa, beccati così: come svaligiano tutto

La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona, ha eseguito il fermo di indiziato di delitto nei confronti di 4 cittadini albanesi, di età tra i 25 e i 28 anni, in quanto ritenuti responsabili di furti in abitazione commessi in territorio Veronese. Il gruppo criminale operava in tutti i quartieri cittadini, in orario pomeridiano e serale, adottando sempre la stessa tecnica: dopo aver individuato l’abitazione da depredare, due componenti rimanevano nell’autovettura, allo scopo di sorvegliare l’area circostante, mentre altri due scendevano, muniti di strumenti atti all’effrazione, tra cui anche un flessibile contenuto in un borsone. In pochi minuti, in genere meno di un quarto d'ora, mettevano a soqquadro l’intero appartamento in cerca di monili, oggetti di valore e denaro.