Ennesimo blitz di Ultima generazione: questa volta nel mirino ci è finito l'albero di Natale realizzato da Gucci in galleria Vittorio Emanuele a Milano. Come si vede in un filmato ripreso dai presenti, un gruppo di persone ha gettato della tinta arancione sulla struttura. E subito dopo tutti gli attivisti coinvolti sono stati portati via dalle forze dell'ordine. In poco tempo è arrivata anche la rivendicazione del gesto: i membri della campagna "Fondo Riparazione" hanno fatto sapere in una nota che il gesto è una forma di protesta contro una "un'azienda che fattura 10 miliardi l'anno, dà un milione in beneficenza e intanto continua ad alimentare un sistema di lusso e di consumo che sta decretando la nostra condanna a morte".
"L’albero di Gucci oltre ad essere stato ampiamente criticato, è simbolo di uno stile di vita totalmente insostenibile - scrivono ancora gli attivisti -. Uno stile di vita scandaloso davanti al divario economico in Italia". E ancora: "Invece di concedere il prezioso spazio della Galleria Vittorio Emanuele ad una multinazionale del lusso, alimentando cosi la chimera del consumismo il Comune di Milano potrebbe usare questo luogo a favore di iniziative sociali o istruttive per tutta la popolazione". Infine, si rivolgono direttamente al sindaco Beppe Sala: "Viste le varie polemiche, chiediamo al Sindaco Sala se intende usare i soldi di questo 'Gift of love' (l'iniziativa di Gucci, ndr.) per sostenere le persone a basso reddito o per nuovi progetti inutili".
Lo scontro a Milano tra antagonisti e centri sociali contro la Polizia
Video a cura di Alessandro Aspesi
"Bonelli e Fratoianni in piazza a Milano". Il duo si è unito alla protesta contro il Remigration Summit in corso a Gallarate e "terrà un comizio pro-Palestina e contro le destre". Il motivo? "Queste vogliono espellere i clandestini che delinquono".
Il video di Alessandro Gonzato
"L'organo ufficiale della polizia di Stato: Libero". A prendersela con il quotidiano è un manifestante sceso in piazza a Milano per protestare contro il Remigration Summit, l'incontro in corso a Gallarate. Per l'uomo "i compagni" sono "trattati come terroristi". Poi l'appello: "A fianco del popolo palestinese e dei lavoratori".
Video a cura di Alessandro Gonzato
I militari del Reparto Territoriale Carabinieri di Aprilia hanno arrestato un cittadino spagnolo di 46 anni, ritenuto responsabile di introduzione nello Stato e detenzione illegale di armi da guerra e comuni, anche clandestine, con relativo munizionamento, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate. Dopo aver seguito gli spostamenti del sospetto i carabinieri hanno effettuato una perquisizione nella sua abitazione ad Aprilia e hanno trovato diversi borsoni e sacche che contenevano armi. Scoperti 7 fucili mitragliatori, 7 fucili, anche a pompa, 6 carabine, 23 pistole, tra semiautomatiche e revolver, 3 bombe a mano, circa 2.500 cartucce di vario calibro, silenziatori, 2 giubbotti antiproiettile e due uniformi delle forze dell’ordine complete. Rinvenute anche 189 banconote da 50 euro, per un valore complessivo di 9.450 euro, verosimilmente contraffatte, oltre 300 grammi di hashish.