Alta tensione nel pomeriggio di sabato 17 maggio, quando a Milano si sono verificati scontri tra la polizia e manifestanti. Qui un corteo di antagonisti e centri sociali ha manifestato contro il "Remigration Summit", il primo summit europeo in corso a Gallarate sulla remigrazione. La testa del corteo - che trasporta un grosso striscione rigido nero con scritto "Make Europe Antifa Again"- ha cercato di deviare dal percorso autorizzato e passare in Via Boccaccio, sbarrata da camionette della polizia.
Dopo alcuni lanci di lacrimogeni, bombe carta e oggetti contundenti è avvenuto il "contatto" con le forze dell'ordine: la polizia ha usato manganelli e idranti per respingere i manifestanti, molti dei quali indossavano caschi per proteggersi. Intanto, in piazza San Babila, è andata in scena un altro scontro. Questa volta i manifestanti si sono limitati a fischi e qualche 'buh'. È successo quando gli organizzatori hanno annunciato l'audio del sindaco Giuseppe Sala, che giorni fa aveva detto di non poter partecipare all'appuntamento promosso da Arci, Anpi, Cgil e partiti del centrosinistra.
Come riferito dagli organizzatori, a contestare il primo cittadino sarebbero stati esponenti dei centri sociali come Il Cantiere. Il sindaco ha letto un articolo della Costituzione, l'11 sulla guerra, come gli altri intervenuti prima di lui. Un gruppo di antagonisti del Cantiere ha poi improvvisato un presidio in piazza, contestando il Remigration Summit e inneggiando alla libertà della Palestina. Un attacco poi è arrivato anche al Pd "che non ha mai avuto il coraggio di dire no al gli accordi Italia-Libia".