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Ungheria, il legale degli italiani carcerati: "Topi in cella e detenuti al guinzaglio"

martedì 16 gennaio 2024
2' di lettura

"Ci opponiamo alla consegna del nostro assistito perché non è possibile divenire alla consegna di una persona quando non vi è certezza che non sarà sottoposta a condizioni detentive in contrasto con l’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo". Lo spiega Mauro Straini, legale di Gabriele Marchesi, il ragazzo accusato dell’aggressione di due neonazisti nel febbraio del 2023, durante gli scontri del "Giorno dell’onore" a Budapest. "Conosciamo le condizioni di detenzioni specifiche a cui è sottoposta la coindagata di Gabriele Marchesi, Ilaria Salis, e sono condizioni estremamente dure. Siamo - aggiunge - dal punto di vista igienico, con la denuncia di cimici, scarafaggi e topi nel penitenziario, ma anche dal punto di vista alimentare con una dieta insufficiente e anche dal punto di vista della dignità del detenuto. Da quanto racconta Ilaria i detenuti partecipano alle udienze legati con manette alle mani, ai piedi e alla cintura, tutte insieme collegate ad un guinzaglio in mano all’agente, in queste condizioni dovrebbe partecipare all’udienza del suo processo per il 29 gennaio. C'è un grossissimo problema di proporzionalità della pena a cui rischiano di essere sottoposte queste persone: si procede nei loro confronti per reati che qui sarebbero qualificati come lesioni lievi, considerato che sono stati causati, come risulta dalle carte, dei danni guariti in 5 e 8 giorni. Lesioni da noi procedibili a querela, addirittura". "Invece - sottolinea - secondo il sistema ungherese per una serie di aggravanti che vogliono applicare al caso, la pena massima è di 24 anni e la pena che in concreto verrà proposta a Ilaria alla prima udienza, come una sorta di patteggiamento, è di 11 anni, quasi il quadruplo della pena massima che verrebbe applicata in Italia per una fattispecie simile".

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Garlasco, il legale della famiglia Poggi: "Noi siamo per la verità già accertata"

"Dopo 18 anni fa specie pensare che all'epoca non scavarono nemmeno nel giardino di Stasi e non guardarono nemmeno nei mille canali che circondano Garlasco e la casa di Stasi. Comunque bene che si facciano questi approfondimenti, so che sono costosi e faticosi quindi bisogna avere rispetto per le istituzioni che vogliono approfondire". Così lo storico legale della famiglia di Chiara Poggi, l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, entrando in tribunale a Pavia per l'incidente probatorio. Gli agenti della Scientifica incaricati avranno il compito di confrontare le tracce biologiche sulle unghie di Chiara Poggi e quelle presenti in altri reperti della scena del delitto e sulle impronte raccolte con para-adesivi dal Ris di Parma con il dna di Andrea Sempio, Stasi, altri uomini della famiglia Poggi e di frequentatori della villetta di via Pascoli dove la 36enne fu trucidata il 13 agosto 2007. "È chiaro che noi siamo per la verità che è già stata accertata - ha continuato Tizzoni - non ci opponiamo agli accertamenti che devono farsi anche perché non potremmo farlo. Speriamo solo che tutto venga letto assieme a quello che è stato fatto prima altrimenti sarebbero dei lavori inutili".

Parolin: "Incontro Vance-Papa lunedì? Ancora tutto da decidere"

"Faccia a faccia Vance-Leone XIV lunedì? Non lo so. Il problema è che ci sono tante delegazioni. I tempi sono molto stretti e quindi si tratterà di vedere se c'è spazio. Probabilmente il protocollo sta lavorando in questo senso, ma non ho notizie dell'ultima ora. Immagino che Vance abbia il desiderio di incontrare il Papa". Lo ha detto il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, a margine di un evento all' Augustinianum.

Coppa America, Abodi: "Bagnoli ha convinto il team New Zealand"

"Bagnoli evidentemente rappresenta un elemento essenziale che ha convinto il team New Zealand e tutto sommato forse rappresenta la vera eredità. America's Cup sarà un elemento di accelerazione per un processo che è andato avanti troppo lentamente, sottraendo di fatto alla città e all'Italia un'area che può essere produttiva". Lo ha detto il ministro dello sport Andrea Abodi, a Napoli, a margine della tappa del Giro d'Italia.

Startup Pivot: anche a tuo business serve una rivoluzione?

“Errare è umano, ma perseverare è diabolico.”

Un vecchio detto che vale più che mai nel mondo del business moderno. 

Cambiare direzione, ripensare la propria offerta o rivoluzionare il proprio modello di business può sembrare una sconfitta, ma è esattamente l’opposto: è segno di lucidità strategica.

Eppure... c’è qualcosa che blocca.

Chi fa impresa lo conosce bene: è quella vocina che ti dice di resistere. Di insistere.
“Magari il prossimo trimestre andrà meglio.”
“È solo un momento di flessione.”
“Dopotutto, abbiamo sempre fatto così.”

Oggi i cicli si accorciano, i clienti mutano abitudini nel giro di pochi mesi e tecnologie come l’intelligenza artificiale stanno stravolgendo interi settori.

Il time to market si è dimezzato. I margini si comprimono. La concorrenza arriva da direzioni inaspettate.

Ma c’è una buona notizia: il problema non è sbagliare. Il problema è non accorgersene in tempo.

C’è una mossa che può fare la differenza.
Una mossa strategica, concreta, spesso sottovalutata.
Che non tutti sanno quando fare.
E ancora meno sanno come farla bene.

È il Pivot.

No, non è una parola da startup.
E non significa buttare tutto per aria.

È una decisione chirurgica. È capire dove intervenire prima che sia troppo tardi.
A volte riguarda il prodotto.
Altre volte il canale.
Altre ancora, il modello di business stesso.

Scopri nel nuovo video firmato Central Marketing Intelligence come riconoscere il momento di fare pivot, quali forme può assumere e quali errori evitare per non rimanere bloccati su un binario morto.

E se vuoi approfondire questo e altri temi fondamentali per chi fa business e prende decisioni in azienda, c’è uno strumento pensato proprio per te:
“Think Big Data” –
il manuale perfetto per l’imprenditore che ti guida con lucidità nel caos del mercato, con un approccio chiaro, concreto e guidato dai dati.

Perché cambiare idea non è debolezza. È intelligenza strategica!