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Kim Jong-Un sgancia palloncini pieni di feci contro la Corea del Sud

mercoledì 29 maggio 2024
2' di lettura

Palloncini ripieni di spazzatura, letame e feci umane fatti volare sulla Corea del Sud, per esplodere in testa al nemico. Non sarà letale come un missile nucleare, ma l'attacco lanciato da Kim Jong-un contro Seoul è un affronto con pochi precedenti per quanto umiliante (e balzano). 

Il regime comunista della Corea del Nord ha deciso di punire così il Paese confinante, colpevole di non impedire agli attivisti sudcoreani l'invio periodico di volantini anti-dittatura nei cieli del Nord. Con il favore del vento palloni aerostatici carichi di "spazzatura reale" sono così planati sui sud coreani: "Questi atti del Nord violano in modo chiaro il diritto internazionale e sono una seria minaccia alla sicurezza del nostro popolo - è il commento del Comando di stato maggiore congiunto in una nota -. Avvertiamo con forza il Nord perché fermi immediatamente tali atti disumani e volgari". Secondo l'ultimo bollettino, i palloncini rilevati in tutto il Paese sono stati oltre 260, un paio arrivati anche 200 chilometri oltre il confine intercoreano, tra la provincia sudorientale di Gyeongsang e la contea sudorientale di Geochang. Altri casi simili si erano verificati tra il 2016 e il 2018, ma mai di queste dimensioni. 

Dentro i palloni di Pyongyang c'erano pezzi di bottiglie di plastica, batterie, parti di scarpe e, come detto, letame anche di origine umana. L'esercito di Seoul, in via preventiva, ha schierato le squadre specializzate in risposta chimica, biologica, radiologica e nucleare e unità di smaltimento e disinnesco di ordigni. L'attacco però potrebbe rivelarsi un boomerang per Kim, perché studiando il contenuto sganciato le autorità di Seoul contano di ricavare maggiori informazioni sulle abitudini di vita nordcoreane, colpite da decenni di pesantissime sanzioni economiche e avvolte nel mistero. In ogni caso, il Comando ha consigliato ai residenti nelle aree colpite di non toccare gli oggetti e di denunciarli alle autorità militari o di polizia non appena li avessero scoperti.

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Nicoletta Orlandi Posti

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