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Rinnovabili, Todde: "Presa in giro da governo, acceleriamo su moratoria"

lunedì 3 giugno 2024
1' di lettura

"Mi sono sentita presa in giro, certo, non solo personalmente ma soprattutto come rappresentante della Sardegna. Il nostro territorio in questo momento è attaccato dagli speculatori delle rinnovabili, e riteniamo opportuno difenderci usando ogni strumento a nostra disposizione. Questo tipo di atteggiamento del governo mette a rischio anche le collaborazioni future". Così la presidente della regione, Alessandra Todde, a margine del vertice di maggioranza in consiglio regionale, all'indomani della pubblicazione del decreto aree idonee che non tiene in alcun modo conto delle osservazioni presentate dalla regione dieci giorni fa in occasione del vertice con il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Todde annuncia di voler ora accelerare sulla moratoria, approvata un mese fa dalla giunta per congelare le richieste di impianti per 18 mesi, rafforzandola con alcuni emendamenti e avvalendosi della collaborazione dei parlamentari sardi.

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Sandro Iacometti

"Todde ora deve lasciare": Sardegna, tam tam impazzito

Bayesian, lo scafo fuori dall'acqua: via agli accertamenti

Lo scafo del Bayesian sollevato dalla maxinave gru hebo 10. Lo yacht del magnate inglese Mike Lynch, era affondato lo scorso 19 agosto a largo di Porticello, nel Palermitano. Le operazioni per riportare a galla l'imbarcazione eseguite sotto il controllo della Nave Diciotti della Guardia Costiera. Lo yacht rimarrà sollevato, probabilmente fino a lunedì, per permettere la fuoriuscita dell'acqua. Poi il trasporto nel porto di Termini Imerese per gli accertamenti della procura. L'area interdetta attorno al luogo in cui si trova il relitto è di circa 650 metri.

Vladimir Putin approfitta del caos-Iran: inferno a Kiev

Almeno sei persone sono morte e 19 sono rimaste ferite a causa dei raid effettuati dalle forze armate russe nella notte su Kiev. Edifici residenziali, un centro commerciale, una stazione della metropolitana e altre strutture sono stati danneggiati in diverse zone della capitale ucraina. I danni più ingenti si sono verificati nel distretto di Shevchenkivskyi, dove un edificio di cinque piani ha preso fuoco. 

Il timore di molti osservatori internazionali è che Vladimir Putin, che oggi vedrà a Mosca il ministro degli Esteri iraniano Araghchi, possa approfittare dell'attacco americano su Teheran per ottenere una sostanziale "mano libera" nell'offensiva finale in Ucraina. Molto ovviamente si capirà al vertice russo-iraniano al Cremlino, ma l'impressione è che lo Zar, pur condannando formalmente l'offensiva americama, non fornirà un appoggio militare all'alleato iraniano confidando in un progressivo disimpegno della Casa Bianca nella difesa di Kiev, da mesi sempre più in crisi sul fronte bellico. 

Anche per questo, oggi l'Alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera, l'estone Kaja Kallas, arrivando al Consiglio Ue per gli Affari esteri ha quasi voluto "riempire il vuoto" americano assicurando che "l'80% dei due milioni di munizioni promessi all'Ucraina è stato consegnato".

Sul tavolo del Consiglio, ovviamente, ci sarà anche il dossier Medio Oriente. "Sostenere il negoziato volto alla soluzione della crisi in atto”, ribadendo la necessità di una “soluzione diplomatica della questione nucleare iraniana”, proseguire lo sforzo diplomatico “per giungere al cessate il fuoco a Gaza e alla composizione del conflitto israelo-palestinese con la soluzione ‘due popoli, due Stati’”, e proseguire col sostegno all’Ucraina, “anche negli aspetti della sua ricostruzione”: sono questi, in sintesi, gli impegni che si chiedono al Governo con la bozza di Risoluzione della maggioranza che dovrà essere votata dopo le comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.

Nel dettaglio si chiede di "continuare a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario, per una prospettiva che porti da subito al cessate il fuoco, fermo restando l'auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace, operando con l'Unione europea, con gli Stati Uniti e con i tradizionali alleati per arrivare a una pace fondata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale, assieme all'Ucraina e ai partner internazionali; a sottolineare nel contempo l’importanza della partecipazione attiva dei Paesi dell’Unione Europea alla Conferenza per la ripresa dell'Ucraina (Ukraine Recovery Conference – URC) che l'Italia ospiterà a Roma il 10-11 luglio 2025".

Inoltre, si impegna il governo a "sostenere il negoziato volto alla soluzione della crisi in atto in Medio Oriente, da un lato ribadendo la necessità di favorire una soluzione diplomatica della questione nucleare iraniana, dall’altro continuando lo sforzo diplomatico per giungere al cessate il fuoco a Gaza e alla composizione del conflitto israelo-palestinese con la soluzione “due popoli, due Stati”, adottando immediate e concrete iniziative volte a: alleviare le sofferenze dei civili nell’ambito dell’emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza; ottenere il completo e immediato rilascio degli ostaggi israeliani".
 

Iran "sbriciolato", prima e dopo: le foto che spiegano tutto

Le foto satellitari mostrano i siti nucleari iraniani di Natanz e Isfahan prima e dopo gli attacchi degli Stati Uniti condotti nella notte tra sabato e domenica. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu sostiene che le strutture siano state gravemente danneggiate, addirittura distrutte quelle di Natanz.

Teheran, invece, non ha fornito alcuna valutazione dei danni causati ai siti. L'obiettivo dello Stato ebraico e degli Usa, entrati ufficialmente in guerra al fianco di Tel Aviv, è quello di eliminare la produzione nucleare della Repubblica Islamica, considerata una minaccia.  

Tra le reazioni internazionali alla operazione Midnight Hammer lanciata dal Pentagono nella notte italiana tra sabato e domenica si segnala la dura condanna della Corea del Nord, alleata strategica di Russia e Iran. Pyongyang ha definito i raid aerei statunitensi contro i siti nucleari iraniani una "grave violazione della sovranità e dell'integrità territoriale" dell'Iran. "Condanniamo con forza l'attacco all'Iran da parte degli Stati Uniti, che ha violato gravemente la Carta delle Nazioni Unite e calpestato i principi fondamentali del diritto internazionale", ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri nordcoreano citato dall'agenzia di stampa ufficiale Korean Central News Agency.

Il regime comunista guidato dal dittatore Kim Jong-un ha attribuito la crisi in atto in Medio Oriente alle "azioni belliche incessanti e all'espansionismo territoriale" di Israele, "tollerati e persino incoraggiati" dall'Occidente. "La situazione attuale è il prodotto inevitabile dell'audacia sconsiderata di Israele e dell'ordine occidentale che l'ha permessa", si legge nella nota, secondo cui le azioni di Usa e Israele aggravano le tensioni regionali e minacciano la sicurezza globale "sotto il pretesto del mantenimento della pace" e della "rimozione delle minacce". Il presidente statunitense Trump ha confermato ieri che le forze Usa hanno colpito anche il sito nucleare di Fordow.
 

Usa-Iran, i bombardieri B-2 Spirit tornano alla base dopo l'attacco ai siti nucleari

 I bombardieri B-2 Spirit, che hanno lanciato le bombe bunker buster sui siti nucleari iraniani, hanno fatto ritorno alla base statunitense di Whiteman, nel Missouri. I velivoli nella notte tra sabato e domenica hanno colpito tre strutture chiave di Teheran ufficializzando l'ingresso degli Usa nella guerra, al fianco di Israele. La decisione di coinvolgere Washington arriva dopo una settimana di attacchi da parte dello Stato ebraico contro la Repubblica Islamica. Funzionari americani e israeliani hanno affermato che solo i bombardieri B-2 Spirit e le bunker buster offrivano le migliori possibilità di distruggere i siti nucleari collocali in profondità sotto terra.