Ecco le immagini dell'atterraggio dei paracadutisti della Folgore al G7 di Borgo Egnazia, dopo la stretta di mano di Giorgia Meloni, Joe Biden ricambia il saluto militare. Ecco le immagini.
Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Hai fatto tutto come si deve. Hai lanciato il sito. Hai pubblicato articoli, video, post sui social.Hai monitorato le visualizzazioni, contato i like, celebrato l’aumento dei follower.
Insomma, hai costruito una bella macchina digitale.
Eppure, c’è un problema. A fine mese, i numeri che contano davvero non si muovono. Fatturato fermo. Margini sottili. Clienti che non arrivano. E allora ti chiedi: “Ma allora, tutto questo lavoro online serve davvero a qualcosa?”
La risposta è scomoda, ma necessaria. Il problema non è quanto traffico generi. Il problema è che tipo di traffico stai attirando. Perché sì, esiste una differenza enorme tra far parlare di sé e far crescere un business. Un errore che vediamo continuamente: pensare che visibilità significhi automaticamente vendite.
Ma attenzione e conversione sono due mondi diversi.
Ci sono aziende che macinano visualizzazioni, follower e like… e chiudono l’anno in perdita. E altre, apparentemente in ombra, che conquistano quote di mercato e aumentano i margini.
La differenza? La capacità di trasformare l’attenzione in azione e sapere quali dati guardare per capire se una strategia sta davvero funzionando.
Guarda il video con gli esperti di Central Marketing Intelligence per scoprire:
- Perché traffico e like, da soli, non bastano;
- Come capire se stai parlando al pubblico giusto;
- Quali azioni concrete inserire nei tuoi contenuti per trasformare l’attenzione in fatturato.
Per chi vuole smettere di sprecare tempo ed energie online e iniziare a costruire un marketing che porta risultati, questo è il momento di fare un passo avanti.
E se vuoi approfondire questo e altri temi fondamentali per chi fa business e prende decisioni strategiche, da oggi c’è il manuale perfetto per l’imprenditore, che ti guiderà in modo data-driven in ogni tua scelta di business!
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato I sindacati a Palazzo Chigi per discutere di sicurezza e salute sul lavoro. Le immagini dell'arrivo.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky attacca la parata del Giorno della Vittoria che si terrà venerdì a Mosca, definendola una "parata di cinismo; parata di bile e menzogne". Intervenendo in un discorso video registrato nel centro di Kiev per commemorare il Giorno della memoria e della vittoria sul nazismo nella Seconda Guerra Mondiale, celebrato in Ucraina l'8 maggio, Zelensky ha aggiunto che l'Ucraina non ha dimenticato che 80 anni fa decine di popoli combatterono contro il nazismo e più di 8 milioni di ucraini sono morti in quella lotta.
"Domani - dice il presidente ucraino - l'organizzatore delle fosse comuni a Bucha racconterà le atrocità dei nazisti. E proprio gli orchestratori del blocco di Mariupol parleranno dell’assedio di Leningrado. Sarà una sfilata di cinismo. Non c'è altro modo per descriverlo. Una parata di bile e menzogne. Come se non fossero state decine di stati alleati, ma lo stesso Putin a sconfiggere il nazismo. Come se fosse stato lui a issare con le proprie mani lo stendardo della Vittoria sul Reichstag di Berlino. Grazie a Dio l’Ucraina si è liberata da tutto questo, da questa palude. Grazie a Dio l'Ucraina non ha dimenticato che 80 anni fa dozzine di popoli combatterono contro il nazismo. E più di 8 milioni di ucraini, purtroppo, sono morti in quella lotta".
"Questa - aggiunge Zelensky - è l'ennesima prova dell'abisso tra noi e il male. Per loro l'idolo è il vecchio sulla Piazza Rossa che ha tolto la vita a milioni di persone. Per noi gli eroi sono eroi tra noi. E ognuno di noi vuole che venga il silenzio e che la pace prevalga. Stiamo combattendo per questo. E capiamo cosa è necessario per questo. La Russia deve cambiare radicalmente, oppure il mondo dovrà cambiare. Proprio come è successo 80 anni fa, quando finalmente divenne chiaro a tutti: il male non può essere placato. Deve cambiare, essere combattuta insieme. Con forza. Con pressione. Sul campo di battaglia, nell’arena diplomatica, nella sfera economica – ovunque sia possibile affinché il 'mai più' diventi una realtà. Altrimenti il mondo dovrà procedere alla denazificazione e alla smilitarizzazione della Russia".
"No, non sono disponibile a ridurre i dazi doganali per portare la Cina al tavolo delle trattative", così il Presidente Donald Trump parlando con i cronisti alla Casa Bianca.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev