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Vannacci saluta un parà poi vede il comunista Rizzo: la sua reazione

sabato 19 ottobre 2024
1' di lettura

Il generale Roberto Vannacci è stato ospite a Roma del VI Congresso Nazionale di Meritocrazia Italia. Per l’occasione ha dialogato con Marco Rizzo in un panel apposito sul politicamente corretto e il concetto di pace. All’arrivo il generale è stato salutato dai presenti, che gli hanno chiesto selfie e autografi. In particolare, un paracadutista della Folgore si è presentato a Vannacci con il tipico saluto militare, per poi scherzare dicendo che essendo senza accrediti non sarebbe potuto entrare all’interno della sala. Nel teatro, poi, prima di salire sul palco, l’eurodeputato ha avuto modo di scherzare con il suo interlocutore, Marco Rizzo, a cui è stato chiesto se in Vannacci rivedesse tratti del comunismo italiano: “Oggi il tema non è destra e sinistra, ma sono le elite finanziare e il popolo. Questa è la lotta che si combatte. Una nuova lotta di classe? La vecchia l’hanno vinta i ricchi, quelli che stanno sopra”, commenta il coordinatore di Democrazia Sovrana Popolare.

Il generale ed europarlamentare Vannacci, il profilo di un Papa nero: sinistra zittita

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Generale Vannacci, l'intervento: la cittadinanza rapida serve solo a una sinistra in cerca di elettori

Papa, Salvini: “Ho apprezzato l'uso del termine mamma"

“Ero oggi in piazza San Pietro per il primo Regina Coeli di Leone XIV ma lo ero da credente non da segretario della Lega. Ho apprezzato che il papa oggi abbia fatto gli auguri alle mamme, usando proprio questo termine anziché come vorrebbe qualcuno della sinistra genitore 1 e genitore 2”. Lo ha detto Matteo Salvini a margine della scuola di formazione della Lega a Roma. "Anche le parole hanno un peso, sono emozionato che il Conclave abbia scelto una figura autorevole"

Papa Leone XIV si rivolge ai potenti della Terra: "Mai più la guerra"

Papa Leone XIV si è affacciato dalla Loggia delle benedizioni di San Pietro per il suo primo Regina Coeli e ha ricordato "l’immane tragedia della Seconda della seconda guerra mondiale, terminata 80 anni fa, l’8 maggio". Il pontefice ha quindi rivolto un accorato appello per la pace nel mondo: "Nell’odierno scenario drammatico di una terza guerra mondiale a pezzi, mi rivolgo anche io ai grandi della terra: Mai più la guerra", le parole di Prevost.

Putin: "Proponiamo negoziati diretti a Kiev dal 15 maggio a Istanbul"

Il presidente russo Vladimir Putin ha proposto di riavviare i colloqui diretti con l’Ucraina a Istanbul il 15 maggio, “senza precondizioni”. L’offerta è arrivata in risposta alle pressioni esercitate da parte dell’Ucraina e dei suoi alleati, che hanno chiesto a Mosca di accettare un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni. Putin ha fatto riferimento ai colloqui di pace falliti del 2022, tenutisi a Istanbul nel primo mese dell’invasione su larga scala da parte di Mosca, proponendone la ripresa senza condizioni preliminari, in dichiarazioni rilasciate ai giornalisti nelle prime ore di domenica. "Nonostante tutto, proponiamo alle autorità di Kyiv di riprendere i negoziati che hanno interrotto alla fine del 2022. Di riprendere i negoziati diretti, e sottolineo, senza alcuna precondizione. Proponiamo di iniziare senza indugio giovedì prossimo, 15 maggio, a Istanbul, dove si sono già svolti in precedenza e dove sono stati interrotti" ha detto.

 

Albania, urne aperte per le elezioni generali

Domenica, gli albanesi si sono recati alle urne per le elezioni generali: seggi aperti di prima mattina. Il primo ministro Edi Rama punta a ottenere un quarto mandato, dopo una campagna elettorale accesa incentrata soprattutto sull’impegnativo percorso del Paese verso l’adesione all’Unione Europea. Il principale sfidante di Rama è Sali Berisha. Berisha, ex presidente e primo ministro, guida il Partito Democratico d’Albania di orientamento conservatore fin dalla sua fondazione nel 1990, anno in cui le proteste studentesche segnarono la fine dell’isolamento comunista. Nel Paese, che conta 2,8 milioni di abitanti, sono 3,7 milioni gli aventi diritto al voto, includendo per la prima volta anche la diaspora, che ha potuto esprimere la propria preferenza per posta. Gli elettori sono chiamati a eleggere 140 deputati per un mandato di quattro anni, scegliendo tra 2.046 candidati appartenenti a 11 schieramenti politici, inclusi tre coalizioni.