"Quali sono i toni del governo lo sentite voi. Ogni volta che un giudice si esprime in termini diversi da quelle che sono le attese governative viene definito comunista. Io non parlerei di un conflitto, la magistratura non è avversaria di nessuno. Evidentemente c'è qualcuno che pensa che la magistratura invece di svolgere il suo ruolo di tutela e garanzia dei diritti, debba essere invece servente agli scopi del governo, alla stregua di quanto dev'essere invece un prefetto o un comandante dei carabinieri. Questa sorta di assimilazione è una deformazione dei rapporti istituzionali, perché è vero che il governo esprime la sovranità popolare, ma l'articolo 1 della sovranità popolare si esprime nelle forme e nei limiti che la stessa costituzione prevede". Così a LaPresse il segretario di Magistratura Democratica, Stefano Musolino, a margine dell'evento organizzato in Campidoglio per celebrare i 60 anni dell'organizzazione, a cui ha preso parte anche il segretario nazionale della CGIL Maurizio Landini. "La magistratura, con tutti i limiti e le capacità che ha, prova a fare il suo dovere, che in questo momento e in questa materia è applicare la norma sovranazionale in maniera prevalente a quella nazionale", ribadisce quindi Musolino, che individua in questo il "punto critico", in quanto il governo ha fatto "un investimento simbolico importantissimo" sulla materia migratoria. Per questo motivo "esponenti politici di questo governo stanno giocando una battaglia mediatica che purtroppo vede la magistratura costretta in un agone nel quale la magistratura non vorrebbe e non potrebbe stare". Infine, Musolino commenta anche il caso Pinelli: "Io mi auguro che il Colle fosse stato informato e che questa fosse un'iniziativa che si muove nel contesto istituzionale, così come è stata descritta. Se così non fosse è chiaro che questa vicenda esprimerebbe non soltanto una crisi nei rapporti istituzionali, ma un problema generale di come il vicepresidente interpreti il suo ruolo di tutore imparziale del CSM".
Un attacco di droni russi durante la notte sulla città ucraina di Vinnytsia ha causato almeno otto feriti. Gli attacchi russi hanno colpito quattro città ucraine nella notte tra martedì e mercoledì mattina. Circa 400 droni Shahed e droni esca sono stati lanciati da Mosca, oltre a un missile balistico, secondo quanto riferito dall'aeronautica militare ucraina. Almeno 15 persone sono rimaste ferite negli attacchi che hanno preso di mira principalmente le infrastrutture energetiche, secondo quanto riferito dalle autorità. A Vinnytsia, otto persone sono rimaste ferite, cinque delle quali hanno riportato ustioni, ha dichiarato Natalia Zabolotna, vice capo dell'amministrazione regionale. Ha inoltre segnalato danni a strutture industriali e ad almeno quattro edifici residenziali.
Infinito Gregorio Paltrinieri: il nuotatore azzurro conquista l’argento nella 10 km di fondo ai Mondiali in corso a Singapore. L’azzurro chiude in 1:59:59.20, a 3.70 secondi dal vincitore, il tedesco Florian Wellbrock. Terzo l’australiano Kyle Lee, staccato di oltre 14 secondi. Nella baia di Sentosa, il trentenne emiliano conquista il pass per Los Angeles 2028 e mette in bacheca la sua 17ª medaglia mondiale, l'ottava del fondo, riscattando così il deludente nono posto olimpico nella Senna, nelle gare di Parigi dell'anno scorso. A Singapore ottima anche la prova dell’altro italiano Andrea Filadelli, sesto.
Trump ha espresso perplessità sul motivo per cui molti dei suoi ferventi sostenitori siano in subbuglio per il caso Epstein. “Non capisco perché siano così interessati” allo scandalo Jeffrey Epstein, ha detto Trump ai giornalisti dopo che l'Air Force One è atterrato nel Maryland al termine del suo viaggio a Pittsburgh. “È morto da tempo”, ha detto Trump. “Non è mai stato una figura di rilievo nella vita”. Il presidente ha aggiunto di non riuscire a capire “qual è l'interesse o il fascino” e ha persino suggerito che il caso fosse ‘noioso’.
La relatrice speciale delle Nazioni Unite per Gaza e la Cisgiordania Francesca Albanese ha ribadito che è giunto il momento che le nazioni di tutto il mondo intraprendano azioni concrete per fermare quello che ha definito il “genocidio” di Gaza. Francesca Albanese ha parlato ai delegati di 30 paesi riuniti in Colombia per discutere della guerra di Israele sulla Striscia e dei modi in cui le nazioni possono cercare di fermare l'offensiva militare israeliana nel territorio. Molti dei paesi partecipanti hanno descritto la violenza come un genocidio contro i palestinesi. “Ogni Stato deve immediatamente rivedere e sospendere tutti i legami con lo Stato di Israele e garantire che il proprio settore privato faccia lo stesso”, ha affermato Albanese. “L'economia israeliana è strutturata per sostenere l'occupazione che ora è diventata genocida”. Alla conferenza di due giorni organizzata dai governi di Colombia e Sudafrica partecipano principalmente paesi in via di sviluppo, anche se i governi di Spagna, Irlanda e Cina hanno inviato dei delegati.