Lisbona ha dato il via alla stagione delle festività con la tradizionale cerimonia di accensione dell'albero natalizio presso la Praça do Comércio, nel centro della capitale del Portogallo. La città ha celebrato l'evento con uno spettacolo di luci e un concerto della cantante portoghese Aurea. Migliaia di residenti e turisti hanno partecipato alla cerimonia, scattando fotografie e selfie e godendosi i festeggiamenti. Le decorazioni colorate nelle principali strade hanno attirato ulteriori folle, desiderose di immergersi nello spirito natalizio.
Centinaia di tifosi nerazzurri si sono riversati per le strade di Milano festeggiando la vittoria dell'Inter sul Barcellona per 4-3, nel ritorno della semifinale a San Siro, che vale la finale di Champions League per la squadra di Simone Inzaghi. In Piazza Duomo, fumogeni e bandiere hanno colorato la notte milanese, tanti cori per Francesco Acerbi che ha siglato il gol del pareggio allo scadere del secondo tempo, mentre impazzavano clacson di auto e motorini.
È di 19 morti e 38 feriti il bilancio dell'attacco con missili lanciato dall'India sul territorio del Pakistan, secondo quanto riferito dalle autorità locali pakistane. A fare salire il bilancio complessivo a 19 morti, fra cui almeno un bambino, il fatto che è salito a 13 il numero dei morti nel raid sulla moschea Subhan di Bahawalpur, in Punjab, come riferito dal medico di un ospedale che si è occupato delle vittime, Zohaib Ahmed.
L'India ha affermato di aver colpito infrastrutture utilizzate dai militanti legati al massacro di turisti avvenuto lo scorso 22 aprile a Pahalgam, nella parte del Kashmir controllata dall'India; Nuova Delhi accusa il Pakistan di avere sostenuto l'attacco di Pahalgam, cosa che Islamabad nega. Il portavoce dell'esercito pakistano, il tenente generale Ahmed Sharif, ha riferito che i missili indiani hanno colpito 6 località nella zona del Kashmir amministrata dal Pakistan e nella provincia orientale del Punjab. "Il Pakistan ha tutto il diritto di rispondere con forza a questo atto di guerra imposto dall'India", ha dichiarato il premier pakistano, Shehbaz Sharif, convocando una riunione del Comitato di sicurezza nazionale.
Giorgia Meloni si gode qualche ora lontano dal lavoro e da Palazzo Chigi, affrontando il fiume Noce, uno dei migliori al mondo per il rafting, assieme al ministro Francesco Lollobrigida che ha anche fatto un giro in parapendio. La presidente del Consiglio ha trascorso il weekend in Val del Sole con la figlia, prendendosi una pausa in queste settimane intense e piene di impegni politici nazionali e internazionali.
Con lei in Trentino Alto Adige c'erano, tra gli altri, Patrizia Scurti, capo della sua segretaria particolare, e altri esponenti di FdI, come il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato e il deputato Gianluca Caramanna. "Meloni e Lollobrigida hanno fatto rafting e poi il ministro ha anche fatto una discesa in parapendio - ha raccontato a il Dolomiti Fantanelli, gestore del centro rafting -. A colpire è stata la semplicità, la simpatia e l’autenticità con cui questi importanti rappresentanti delle istituzioni si sono immersi nello spirito della montagna. Hanno espresso un grande apprezzamento per il nostro territorio e io mi sono davvero sentito onorato di questa visita a sorpresa".
E ancora: "Questa visita rappresenta un riconoscimento concreto del lavoro di anni dedicato alla promozione di un turismo esperienziale, sostenibile e legato al territorio. Hanno voluto trascorrere una giornata di relax prima di riprendere i loro impegni istituzionali, che sono molto gravosi. Per me sono stati dei clienti eccezionali, ho accolto altre persone importanti, ma spesso hanno richieste particolari. Loro invece sono state persone semplici e umili. Sono contento, come cittadino, di sapere che ci sono persone così che riescono a prendersi dei momenti per loro e ricaricarsi, visto gli impegni importanti che devono affrontare".
Hanno fatto la scorta a Giovanni Falcone, dato la caccia a criminali internazionali ed ora sono un “problema” da affrontare con reparti antisommosa e ufficiali giudiziari. Da servitori dallo Stato ad abusivi da sfrattare. Parliamo di 53 agenti interforze(tra Polizia e Guardia di Finanza) impiegati in funzioni ad alto rischio come anti terrorismo, scorte. Trasferiti a Roma per servizio negli alloggi Erp, secondo la legge 203 del ’91 (in affitto agevolato), dopo 17 anni si vedono richiedere la casa dall’impresa proprietaria dei fabbricati (Boccea Gestioni Immobiliari Srl) che chiede ora lo sfratto esecutivo per finita locazione (il terreno è del Comune). “Dopo anni di sacrifici mi ritrovo cacciato di casa senza l’appoggio di nessuno - si sfoga Giuseppe Ciavardone agente di scorta di molti magistrati - pensavo ora di godermi la pensione andando a pesca con mio nipote. Oggi non so nemmeno se la settimana prossima mi ritroverà qui”. Ad accogliere l’appello degli agenti il sindacato Snap che ha messo a disposizione anche un avvocato: “Tutte le persone coinvolte - spiega Luigi Parenti titolare dello studio Parenti di Roma e che nella controversia rappresenta il sindacato - sono rientrate in una graduatoria comunale e avevano diritto a quell’alloggio. La costruzione delle case è avvenuta anche grazie ad un finanziamento del ministero dei Trasporti. Poco più di un milione di euro. Il progetto, con il supporto di Regione Lazio e Roma Capitale, doveva risolvere il problema dell’alloggio a quegli agenti trasferiti da altre città per esigenze di servizio particolari. Sono dei servitori dello Stato - continua l’avvocato rivolgendosi direttamente a Comune, Regione e Governo- si sono sacrificati e ora vengono messi in mezzo ad una strada”. La società Boccea Gestioni Immobiliari, a scadenza dei termini di locazione, ha deciso di non rinnovare i contratti di affitto. Su 54 case solo uno ha ottenuto il rinnovo, tutti gli altri verranno mandati via. Per il resto la soluzione sembra passare necessariamente per una via politica. “Le case costruite in “convenzione”e date in locazione - ci confida uno degli agenti coinvolti che non vuole apparire - solitamente vengono o rinnovate o riscattate a prezzo calmierato. Qui ci viene chiesto un costo di mercato per noi insostenibile. Nessuno di noi ha potuto mettersi i soldi da parte, da un lato perchè non ci arrivavamo con gli stipendi e poi perchè ci è sempre stato detto che avremmo risolto con un riscatto di questo alloggio. Abbiamo avuto diversi approcci con la società, sembrava tutto potesse risolversi ma così non è stato. Oggi ci ritroviamo quasi tutti in pensione e nessuno ci concede un mutuo oltre un certo limite”. “Il governo potrebbe emanare un documento che coinvolga la società proprietaria a vendere a determinati prezzi o in alternativa che venga obbligata sempre la società a stabilire un affitto di quattro anni più 4 in rispetto della legge 392/78 - è l’appello dell’avvocato Parenti- I tempi stringono, gli sfratti sono già esecutivi e il 10 marzo hanno colpito un agente della Guardia di Finanza cacciato di casa all’alba da due reparti della Polizia in assetto anti sommossa. “Il ministro Salvini si era impegnato a risolvere la cosa con un intervento alla Camera ma alla fine tutto si è risolto con una proroga di un anno, praticamente nulla”. “Questo non è vivere - si sfoga un altro collega - questa è sopravvivenza”.