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Atreju, Bianca Berlinguer contestata a dibattito su famiglia: "Abbiamo dato un po' di pepe"

sabato 14 dicembre 2024
2' di lettura

Contestazione nei confronti di Bianca Berlinguer durante la sua moderazione del dibattito in programma ad Atreju 'La via italiana per sostenere la famiglia' al quale partecipavano, tra gli altri, la ministra per la Famiglia, Natalità e Pari Opportunità Eugenia Roccella, la senatrice del Movimento 5 Stelle Alessandra Maiorino e il presidente dell'associazione 'Family Day' Domenico Menorello. Al termine del dibattito uno spettatore ha urlato alla giornalista di Mediaset, che in quel momento stava parlando di gestazione per altri (GPA), di portare quei temi nella propria trasmissione. Ribadito il diritto a un confronto pacifico, Berlinguer si è vista quindi rispondere dal contestatore, che nel frattempo si era alzato dal suo posto, che invece alla ministra Roccella, durante il Salone del Libro di Torino del 2023, era stato impedito di intervenire. Lo spettatore è stato prontamente invitato a riaccomodarsi e calmarsi, anche grazie all'intervento in platea del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Il tutto si è risolto in maniera pacifica e serena. Già durante la conversazione si erano alzati i toni del confronto, in particolare durante l'intervento di Maiorino sulle famiglie omogenitoriali 'perseguitate dal governo'. In conclusione, è intervenuto quindi Giovanni Donzelli, ringraziando Berlinguer e Maiorino per l'acceso dibattito, ricordando che proprio il confronto tra idee diverse è alla base di Atreju. Il deputato di Fratelli d'Italia è intervenuto anche sulla questione di Elon Musk, tirata in ballo da Berlinguer come contraddizione tra l'ammirazione del governo Meloni verso l'imprenditore e l'utilizzo di quest'ultimo della GPA. Donzelli ha infatti ricordato come lo scorso anno Musk sia stato invitato proprio ad Atreju nonostante sulla questione della GPA abbiano idee profondamente diverse, proprio come con Berlinguer e Maiorino. "Come mi sento? Bene, come mi devo sentire. Sono stata contestata com'è ovvio che fosse, perché io la pensavo in un modo e loro in un altro. Donzelli mi ha invitato proprio per quel motivo, per dare un po' di pepe a questo dibattito. Non mi sono assolutamente turbata" ha commentato alla fine la stessa Berlinguer, a margine del dibattito.

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Ucraina, Putin accusa Kiev: “Rifiuta la pace” e avverte su nuovi avanzamenti russi

Il presidente russo Vladimir Putin ha accusato l’Ucraina di rifiutarsi di porre fine alla guerra con “mezzi pacifici”. Le dichiarazioni sono arrivate in apertura della conferenza stampa di fine anno a Mosca, un appuntamento seguito con attenzione anche per le possibili risposte del Cremlino al piano di pace per l’Ucraina sostenuto dagli Stati Uniti. Secondo Putin, Kiev non sarebbe disposta a chiudere il conflitto attraverso il dialogo, pur riconoscendo l’esistenza di alcuni segnali che indicherebbero una possibile apertura a forme di confronto. Il leader russo ha utilizzato l’evento per ribadire la propria linea politica e per intervenire su temi di politica interna e internazionale.

Usa, nuovi attacchi contro barche dei narcos nel Pacifico: cinque morti

L’esercito statunitense ha annunciato di aver condotto altri due attacchi contro imbarcazioni nel Pacifico orientale che, secondo le autorità, erano coinvolte nel traffico di droga. Le operazioni avrebbero causato la morte di cinque persone. Il Comando Sud degli Stati Uniti ha riferito sui social media che le imbarcazioni stavano navigando lungo rotte note per il narcotraffico e che l’intelligence ne avrebbe confermato il coinvolgimento in attività illegali. A supporto della ricostruzione sono stati diffusi video che mostrano le barche in movimento prima di essere colpite.

Non sono state fornite ulteriori prove a sostegno delle affermazioni. Secondo quanto comunicato dall’esercito, tre persone sono morte su una delle imbarcazioni e due sull’altra. Con questi ultimi episodi sale a 28 il numero complessivo di attacchi noti contro imbarcazioni sospettate di traffico di droga, con almeno 104 vittime totali secondo i dati diffusi dall’amministrazione statunitense. Il presidente Donald Trump ha difeso la campagna militare definendola una necessaria escalation per contrastare il flusso di droga verso gli Stati Uniti, parlando di un vero e proprio “conflitto armato” con i cartelli. L’operazione è tuttavia oggetto di crescente attenzione e critiche da parte di alcuni legislatori, soprattutto dopo il primo attacco di inizio settembre, seguito da un secondo intervento che aveva causato la morte di due sopravvissuti rimasti aggrappati ai resti di un’imbarcazione colpita.

Il grande errore delle startup? Pensare che tutto dipenda dal funding

Nel mondo dell’innovazione, c’è una convinzione che si è fatta spazio quasi ovunque. Una di quelle idee che sembrano sensate, logiche, persino inevitabili… finché non ci sbatti contro.

È l’idea che il successo di una startup dipenda tutto – o quasi – dalla capacità di ottenere un investimento. E così si finisce nel solito giro:
pitch perfetti, business plan ultra dettagliati, incubatori che promettono accesso a fondi e contatti.
Sembra tutto giusto. Ma manca qualcosa.

Anzi, spesso manca quello che conta davvero.

Perché a furia di costruire per attrarre investitori, si rischia di perdere di vista ciò che rende un progetto solido, funzionante, capace di stare in piedi anche quando i fondi (ancora) non ci sono.

Nel video si parla proprio di questo.
Di come l’ossessione per il funding rischi di diventare una trappola.
Di come, pur con le migliori intenzioni, si possa finire a lavorare mesi su una presentazione… senza mai aver parlato con un cliente vero.
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E di cosa serve davvero, all’inizio, per non costruire solo una bella idea, ma un’azienda.


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