"Auguri a tutti, che questo tempo possa essere un'occasione di serenità, di speranza, di gioia per guardare al futuro con ancora maggiore fiducia e ottimismo. Ricarichiamo le batterie perchè ci attende un 2025 altrettanto impegnativo per continuare insieme a costruire un'Italia forte, ambiziosa, capace di guardare lontano e di puntare sempre più in alto". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un video messaggio in cui ha rivolto gli auguri di Natale. La presidente del Consiglio ha rivolto un ringraziamento speciale ai lavoratori dei servizi essenziali e per chi aiuta le persone malate e in difficoltà. "C'è chi anche in queste ore non riuscirà a stare a casa con i propri cari e che continuerà a essere al servizio di tutti, penso alle nostre forze armate, alle nostre forze dell'ordine, ai medici, agli operatori sanitari e a quei lavoratori che sia nel pubblico che nel privato, anche in questo periodo di festa, garantiscono grazie al loro lavoro i servizi essenziali ai cittadini, grazie per tutto quello che fate e che farete anche in questi giorni di Natale", ha detto Meloni, "e grazie a quanti, tantissimi, doneranno parte di loro stessi per essere al fianco di chi ha più bisogno, di chi è malato, solo, di chi sta vivendo un momento di grave difficoltà. Voi siete uno dei volti più belli di questa nazione e voglio ringraziarvi di cuore a nome dell'Italia per quello che fate". "Come scriveva Flaubert, il cuore è una ricchezza che non si vende e non si compra ma si regala", ha aggiunto la premier.
Nell'anniversario della strage di Capaci dove perse la vita il giudice Galcone Farwest, la trasmissione di inchiesta di Salvo Sottile, in onda questa sera ore 21,25 su Rai 3, torna a occuparsi delle due stragi che hanno segnato nel profondo la storia recente del nostro Paese. Perché, al di là dei processi che si sono susseguiti negli anni, molti coni d’ombra caratterizzano ancora oggi quella stagione. Cosa ha spinto Cosa nostra a uccidere in rapida successione prima Falcone, e poi Borsellino? Ripercorrendo i mesi che precedono le due stragi e i 57 giorni che le separano, Farwest accende un faro sul dossier mafia appalti, una pista che per troppi anni è rimasta in secondo piano ma che oggi è al centro delle attenzioni della Commissione Antimafia.
Le inondazioni record sulla costa orientale dell'Australia hanno causato la morte di almeno quattro persone, mentre finalmente la pioggia ha iniziato a diminuire. Circa 50.000 persone sono rimaste isolate a causa delle inondazioni lungo la costa dello Stato del New South Wales, a nord di Sydney, dopo giorni di forti piogge. I volontari hanno salvato 678 persone nei giorni del disastro, di cui 177 nelle ultime 24 ore. Da mercoledì sono stati recuperati quattro corpi dalle acque alluvionali nel New South Wales. Un uomo di 49 anni è ancora disperso: stava camminando su una strada allagata a Nymboida. Nonostante la pioggia sia diminuita le squadre continuano monitorare il livello delle acque, che potrebbero salire a causa del continuo afflusso di acqua nei bacini idrici.
È stato salvato il parapendista originario della Polonia precipitato ieri sera sui monti Sibillini. Sta bene e non è stato necessario il ricovero. Le operazioni sono state lunghe e complesse e terminate questa mattina attorno le 7. L’uomo è precipitato attorno le 20 di giovedì, tra la Cima dell’Osservatorio e Quarto San Lorenzo, nel territorio di Ascoli Piceno. A circa 2mila metri con neve, ghiaccio e forte vento. Per proteggersi l'uomo si è poi avvolto nella vela del parapendio. Un intervento complicato che ha visto la partecipazione di un elicottero dell’Aereonautica Militare che ha però dovuto interrompere la missione per le condizioni meteo avverse. I tecnici del Soccorso Alpino, 18 unità, una volta individuato l’uomo e valutate le condizioni di salute, hanno iniziato la lunga e complessa discesa verso Forca Viola. Presenti anche i Vigili del fuoco di Ascoli Piceno. L'uomo è stato recuperato attorno le 4 orario in cui è iniziata la discesa ai mezzi. L’intervento è durato circa 8 ore con condizioni meteorologiche avverse.
Grazie all'operazione "Scenic", la polizia di Ventimiglia, in cooperazione con la Francia, è riuscita a scovare e fermare un'organizzazione ben strutturata che si occupava del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso il confine italo-francese. Sei le persone arrestate a Nizza; sette quelle fermate in Italia; cinque gli arrestati in flagranza di reato. Questi ultimi erano gli autisti: quattro donne francesi e una tunisina.
Dietro a questo fenomeno c'era una rete logistica e operativa molto precisa: i migranti venivano contattati nella zona di Ventimiglia e in un secondo momento affidati ai cosiddetti "passeur" (gli autisti), che si occupavano di portarli in Francia con auto con targa francese. Queste auto, spesso a noleggio, facevano più di un viaggio al giorno evitando il pagamento dei pedaggi autostradali. Punto di svolta dell’indagine, iniziata nel novembre 2023, è stata la scoperta di una macchina francese, modello Renault Scenic, con a bordo tre persone di presunta origine araba. I numerosi spostamenti transfrontalieri della vettura sono stati quindi tracciati. E ne è emersa un’attività sistematica finalizzata al trasporto illecito di migranti.
Il monitoraggio, a quel punto, si è esteso a oltre venti veicoli tra auto e furgoni, quasi tutti con targa francese, molti dei quali risultati regolarmente noleggiati o immatricolati in “garage fantasma”. I migranti – soprattutto tunisini, egiziani, bangladesi e iracheni - venivano trasportati anche cinque alla volta. I viaggi, invece, venivano organizzati nel primo pomeriggio, in tarda serata o nelle prime ore del mattino con tappa finale in Francia, a Nizza. Lì i migranti venivano lasciati vicino a stazioni ferroviarie, fermate degli autobus o autogrill.
La Renault Scenic che ha catturato l'attenzione degli investigatori aveva effettuato almeno venti viaggi nel mese di febbraio 2024. Tuttavia, dalle celle telefoniche associate a uno degli autisti è emerso che i viaggi transfrontalieri erano iniziati già nel settembre 2023. Il totale sarebbe stato di oltre 100 passaggi al confine fino al 13 maggio 2024. I prezzi, stando alle intercettazioni telefoniche, erano: 250 euro per un passaggio in berlina, 75 euro per un passaggio su piccola utilitaria e 100 euro per l’attraversamento a piedi del confine lungo i sentieri montani.