Un nuovo round di negoziati tra rappresentanti di Russia e Ucraina potrebbe svolgersi già a metà giugno in Vaticano. L’indiscrezione arriva dal Wall Street Journal, che cita fonti riservate a conoscenza del dossier. Anzi, il dossier più importante sulla scacchiera geopolitica mondiale Secondo quanto riportato dal WSJ, all'incontro sarebbe attesa anche una partecipazione Usa di alto livello, con la presenza del segretario di Stato e consigliere per la sicurezza nazionale ad interim Marco Rubio, affiancato dall’inviato presidenziale per l’Ucraina, Keith Kellogg.
L’iniziativa sarebbe stata uno dei temi principali affrontati da Donald Trump in una telefonata con i leader europei, telefonata che ha seguito a strettissimo giro quella di due ore avuta con Vladimir Putin. Tuttavia, il clima intorno all’ipotesi resta incerto: il Cremlino ha frenato subito, affermando che non è stata formalizzata alcuna proposta concreta. Lo stesso Wall Street Journal sottolinea come Trump avrebbe espresso dubbi circa le reali intenzioni dello Zar nel voler raggiungere un’intesa, perplessità che avrebbe condiviso apertamente con gli interlocutori europei. Il quotidiano americano, citando tre fonti informate sulle conversazioni, rileva che si tratterebbe della “prima ammissione esplicita di Trump in questo senso”, pur confermando ciò che “i leader europei pensano”.
In questo scenario diplomatico complesso, sempre il Wsj rimarca come Giorgia Meloni abbia un ruolo di primissimo piano: il premier è infatti impegnato nel tessere i fili del dialogo con gli attori internazionali. Già, Meloni è una sorta di raccordo, imprescindibile, tre le capitali occidentali, Europa e Stati Uniti, e il Vaticano, dove l'impegno di Leone XIV nel far progredire i negoziati è massimo. Meloni, martedì 20 maggio, ha avuto colloqui con il Papa e col premier ucraino, Volodymyr Zelensky. Stando a molteplici ricostruzioni, il presidente del Consiglio starebbe lavorando dietro le quinte per consolidare ogni possibile apertura verso una soluzione negoziale.