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Hamas rilascia due ostaggi, prigionieri da 10 anni: "Hisham senza cerimonia", una storia agghiacciante

sabato 22 febbraio 2025
2' di lettura

Un altro show mediatico davanti al mondo, come ogni settimana. Con Hamas che spinge sempre un po' più in là la linea dell'orrore. Dopo aver messo su un palco a Khan Younis le bare di Shiri Bibas e dei suoi figli uccisi dopo il 7 ottobre (e la scoperta che il corpo non apparteneva alla donna, consegnata solo all'indomani alle autorità israeliane), i terroristi palestinesi hanno allestito la loro messinscena a Rafah, nella parte meridionale di Gaza, e nell'area di Nuseirat, nel centro della Striscia, per la consegna di sei ostaggi israeliani prevista oggi.

Come è accaduto con i precedenti rilasci, i palchi sono tappezzati di manifesti di propaganda. I primi a venire rilasciati sono stati Avera Mengistu, di origini etiopi, e Hisham al-Sayed. I due erano prigionieri a Gaza da oltre un decennio, dopo essere entrati nella Striscia di loro spontanea volontà. Straziante in particolare la storia di Hisham al-Sayed, uomo con problemi psichici dichiarati eppure tenuto prigioniero da Hamas come possibile contropartita umana nelle trattative con il governo israeliano. A differenza di Mengistu, al-Sayed è stato consegnato alla Croce Rossa in un terzo luogo di rilascio, nella città di Gaza, senza cerimonie: beduino israeliano del villaggio di Hura nel deserto del Negev, era entrato nella Striscia nei pressi del valico di Erez nell'aprile 2015. Ha passato 3.600 giorni in cattività a Gaza. 

A Nuseirat sono stati poi liberati, qualche minuto dopo, Tal Shoham, Omer Shem-Tov, Eliya Cohen e Omer Wenkert, tutti catturati dai miliziani palestinesi la mattina del 7 ottobre 2023.  

Secondo l'agenzia di stampa Reuters, Hamas ha dichiarato oggi essere pronto a passare alla seconda fase dell'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e a effettuare uno scambio completo di ostaggi e prigionieri per raggiungere un cessate il fuoco permanente e il ritiro completo delle forze israeliane.

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