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Trump al Congresso: "La Groenlandia? Ci serve e in un modo o nell'altro l'avremo"

mercoledì 5 marzo 2025
1' di lettura

Donald Trump è tornato davanti al Congresso degli Stati Uniti per la prima volta da quando è stato eletto presidente. Il capo della Casa Bianca è tornato sul tema dell'annessione della Groenlandia. Agli Stati Uniti “serve la Groenlandia” per la propria “sicurezza nazionale” e “per la “sicurezza internazionale” e “in un modo o nell’altro credo che l’avremo”, ha ribadito ancora una volta il tycoon. “Sosteniamo con forza il vostro diritto a determinare il vostro futuro”, ha detto il presidente riguardo agli abitanti della Groenlandia e “se lo sceglierete vi accoglieremo negli Stati Uniti d’America”, ha aggiunto.

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Dalla Casa Bianca... Donald Trump, il capo dello staff della Casa Bianca: "Ha la personalità di un alcolizzato"

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Carlo Nicolato

Giorgia Meloni inchioda Conte in aula: "Cosa mi dice di quei 200 milioni?"

Giorgia Meloni non intende sorvolare di fronte alle accuse dei Cinque Stelle. In sede di replica al dibattito della Camera sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo, la premier risponde a Riccardo Ricciardi. "Il collega - esordisce - chiede come usiamo i soldi delle tasche degli italiani Quando la sento pronunciare da un collega del M5s mi fa sempre un po' sorridere... Ma non parlerò del Superbonus. No, no. Voglio parlare di un'altra cosa: si parla di come usiamo i soldi sull'Albania, 147 milioni in un anno, mentre il governo è stato condannato a risarcire oltre 200 milioni di euro a una società che durante la pandemia era stata immotivatamente esclusa dall'allora struttura commissariale per importare mascherine". Chiarissimi i riferimenti ai disastri di Giuseppe Conte: il premier, insomma, colpisce nel segno.

E ancora: "Erano state scelte chissà perché società che non avevano esperienza, non avevano le caratteristiche, e hanno importato mascherine senza certificazioni e senza le caratteristiche tecniche necessarie. Questo configura truffa allo stato, ci obbliga a risarcire 200 milioni, e configura anche un rischio di diffusione del Covid perché quelle mascherine sono state distribuite a forze ordine e personale sanitario". 

Eppure su questa questione il Movimento tace. "L’anno scorso, in questo stesso giorno - sono state le parole di Ricciardi -, erano arrivati 65.100 migranti. Quest’anno ne sono arrivati 65.400. Quindi stanno 'aumentando' con buona pace del vostro 'i centri in Albania funzioneranno'. Ma il problema non è nemmeno tanto che non sapete scrivere le leggi. Il problema è che spendete i soldi degli italiani. Il prolungato suicidio della politica europea seguito all’invasione russa in Ucraina ha lasciato spazio agli affaristi, e nel fare affari Trump è imbattibile. Il problema è una presidente del Consiglio che ha detto ripetutamente di voler 'scommettere sulla vittoria militare dell’Ucraina' e che la scommessa l’ha fatta sulla pelle degli ucraini e della nostra economia. Questa guerra è già costata 187 miliardi di costi diretti dell’Unione Europea. Meloni fa parte a pieno titolo di una classe politica europea che ha approfittato di questa tragedia per cambiare il dizionario della politica Ue. Da allora in poi la parola d’ordine è diventata il 'riarmo'".

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Angelo Bonelli attacca Meloni e si copre di ridicolo: "Perché è rancorosa"

"Ad Atreju l'ho vista un po' rancorosa nell'attaccare l'opposizione, sarà mai che sta vedendo che nel Paese l'opposizione non solo si sta organizzando, ma si sta attrezzando per mandare lei all'opposizione". Angelo Bonelli ha attaccato Giorgia Meloni. Ma il suo è un autogol clamoroso. Il leader dei Verdi sostiene che il premier fosse agitato in Aula perché il campo largo si sta organizzando per mandare il centrodestra all'opposizione. Ma forse, nelle ultime due settimane, non ha mai sfogliato un giornale. E non soltanto per le cifre snocciolate un po' da tutti i sondaggi...

Ad Atreju, la festa citata dallo stesso Bonelli, la sinistra ha risposto presente. Sì, ma non tutti. Elly Schlein, per esempio, dopo che era stata invitata da Fratelli d'Italia ha preteso di partecipare a un confronto con Giorgia Meloni. Il premier le aveva risposto che non spettava al centrodestra decidere chi fosse il leader dell'opposizione. Così la cara Elly ha declinato il gentile invito. E Avs? La formazione politica, di cui fa parte anche Angelo Bonelli, si è divisa a metà. Lui si è fiondato a Castel Sant'Angelo, Nicola Fratoianni invece non si è presentato. Poi c'è il capitolo Giuseppe Conte. Il leader del Movimento Cinque Stelle dal palco di Atreju ha lanciato non poche frecciate a Elly Schlein e al Pd. E dal Nazareno, nel corso dell'assemblea convocata da Schlein in contemporanea con l'intervento di Meloni alla festa di FdI, sono emersi diversi mal di pancia.

Infine, la ciliegina sulla torta. Ieri, martedì 16 dicembre, il Parlamento europeo ha votato a favore della revoca dell'immunità per l'eurodeputata del Pd Alessandra Moretti. Ebbene, stando a quanto si è appreso, il Movimento Cinque Stelle ha contribuito al voto contro la dem. Se questa è la riorganizzazione del campo largo paventata da Bonelli, Meloni può stare serena.
 

Redazione

Imam di Torino, Meloni definitiva: "La sfacciata ipocrisia della sinistra"

Nel suo intervento alla Camera, Giorgia Meloni ha messo in evidenza tutta l'ipocrisia della sinistra che da un lato censura i libri sgraditi e dall'altro batte per difendere la libertà dell'imam di Torino di inneggiare ad Hamas. "Alla politica e alle istituzioni spetterebbe il compito di preservare la Repubblica dai rischi per la propria sicurezza inclusi quelli derivanti dalle predicazioni violente di autoproclamati Imam che, come nel caso di Shahin, fanno addirittura apologia dei pogrom del 7 ottobre - ha spiegato il premier -. Un impegno che dovrebbe valere per tutte le istituzioni, magistratura compresa, e credo che a nessuno sfugga la sfacciata ipocrisia di chi riesce nelle stesse ore a chiedere la censura delle case editrici di libri non graditi e a invocare la libertà di espressione a difesa di chi inneggia ai terroristi di Hamas e alla strage del 7 ottobre”. 

E ancora: "Alla politica e alle istituzioni spetta il compito di rafforzare le misure di sicurezza e di protezione delle comunità ebraiche, che hanno il diritto di vivere in libertà nelle nostre città senza divenire bersaglio di intollerabili attacchi terroristici per il solo fatto di esistere. È tempo di non ammettere più distingu o reticenze nella condanna di ogni forma di antisemitismo. Perché, da lungo tempo, si assiste a una inaccettabile valutazione dell'antisemitismo di stampo islamista e di quello connesso alla volontà di cancellazione dello Stato di Israele".

Redazione

Giorgia Meloni inchioda l'Ue: "800 milioni per le ristrutturazioni? Non è priorità"

"Esattamente come in Italia siamo chiamati a razionalizzare le spese delle nostre amministrazioni pubbliche così esigeremo la disciplina finanziaria da parte delle istituzioni europee. Ad esempio, insieme a diversi altri Stati membri, l'Italia ha recentemente chiesto di rivedere il piano di ristrutturazione di uno dei palazzi del Consiglio dell'Unione europea a Bruxelles, con un costo stimato in oltre 800 milioni di euro. Non è questo il tipo di investimenti europei che ci pare prioritario in questa fase". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle comunicazioni alle Camere in vista del Consiglio europeo.

Ma c'è stato spazio anche per la retromarcia sulle auto green. "L'approccio italiano continua a fondarsi sul principio di neutralità tecnologica e su una visione pragmatica. Posizioni che cominciano a farsi spazio, a partire dalle proposte presentate ieri dalla Commissione europea nell'ambito del nuovo 'pacchetto automotive', fortemente richiesto dall'Italia", ha spiegato il premier. "Ben siano dunque - ha continuato - i passi avanti in termini di maggiore flessibilità per i costruttori di veicoli pesanti; ben vengano la rinnovata spinta per un'alleanza europea sulle batterie; ben vengano l'esclusione dei veicoli pesanti e delle piccole e medie imprese, nonché i target nazionali e non più aziendali, nel provvedimento sulle flotte aziendali verdi; e ben vengano il superamento del 'tutto elettrico' per auto e furgoni al 2035 nonché l'approvazione del principio di neutralità tecnologica".

Meloni ha poi sottolineato che "sono tutte posizioni che avevamo fortemente sollecitato nel corso degli ultimi mesi, da ultimo indirizzando, insieme ad altri cinque Stati membri, una lettera alla presidente della Commissione europea, e coordinando la nostra azione con la Germania, che ha inviato a sua volta una propria lettera, dello stesso tenore, a firma del Cancelliere Merz e ha poi sottoscritto un documento italo-tedesco firmato dai ministri dell'industria Urso e Reiche".

Redazione